Mondiali Glasgow 2023, trionfo di Lotte Kopecky! Blanka Kata Vas conquista il titolo tra le U23
Lotte Kopecky conquista il titolo iridato nella prova in linea donne élite dei Mondiali di Glasgow 2023. Favoritissima della vigilia e per questo molto controllata dalle avversarie, la belga ha attaccato a 5500 metri dall’arrivo ed è riuscita a staccare le atlete con le quali si era avvantaggiata a 33 chilometri dalla conclusione, giungendo in solitaria al traguardo per prendersi la quarta medaglia della sua rassegna iridata dopo le tre già ottenute in pista. Medaglia d’argento per Demi Vollering (Paesi Bassi), che grazie a una lunga volata finale è riuscita a riprendere e superare la danese Cecilie Ludwig proprio sulla linea d’arrivo, mentre per l’Italia, che non è riuscita a entrare nell’azione decisiva, la migliore al traguardo è stata Silvia Persico, dodicesima a 4’34” dalla vincitrice.
L’azzurra è stata superata nella volata per l’undicesima piazza da Blanka Kata Vas (Ungheria), che conquista così il titolo iridato per la categoria Under-23. Anche qui, l’argento va a un’atleta neerlandese, Shirin Van Anrooij, mentre il bronzo finisce al collo della britannica Anna Shackley.
Il video dell’arrivo
Il racconto della corsa
Dopo un inizio tranquillo, il primo attacco convinto lo piazza la ceca Eliška Kvasničková, che viene però subito ripresa. Le strade viscide causano qualche caduta, senza particolari conseguenze, e c’è anche un forte vento a rendere difficile la vita delle atlete in gara. Provano così a sfruttare la situazione sette atlete: vanno via Mischa Bredewold (Paesi Bassi), Sanne Cant (Belgio), Elise Chabbey (Svizzera), Elizabeth Deignan (Gran Bretagna), Juliette Labous (Francia), Ashleigh Moolman Pasio (Sudafrica) e Kata Blanka Vas (Ungheria).
Il gruppo inizialmente non pare d’accordo e c’è anche l’Italia fra le squadre che prova ad assorbire l’attacco, ma le sette battistrada riescono a mettere 1′ fra loro e le altre. Lungo la salita di Crow Road prova il contrattacco Soraya Paladin, che però desiste quasi subito. Nel frattempo, si registra la caduta di Coryn Labecki (Stati Uniti) e le difficoltà di tante atlete, fra cui Marianne Vos (Paesi Bassi), oltre al cedimento di Vas, che perde contatto dalle altre fuggitive e viene riassorbita dal plotone. Quest’ultimo è riuscito a rosicchiare qualcosa alle attaccanti rimaste, portandosi a 30″, e al termine della successiva discesa Germania e Italia vanno a chiudere sul drappello al comando.
Dopo un paio di altri tentativi, il gruppo si tranquillizza e le atlete che avevano perso contatto in precedenza possono così riavvicinarsi. Mentre dietro il “gruppo Vos” riesce a riaccodarsi, davanti è la neozelandese Kim Cadzow ad allungare e a prendere una quarantina di secondi di margine, entrando per prima nel circuito finale. Il plotone affronta però subito a tutta i primi strappi del circuito, mandando in difficoltà una delle possibili favorite, Lorena Wiebes (che si ritirerà quasi subito) e nel giro di poco annulla il gap con Cadzow, che viene superata da un drappello avvantaggiatosi dopo un’accelerazione.
A farne parte sono subito big quali Lotte Kopecky (Belgio), Demi Vollering (Paesi Bassi), Marlen Reusser (Svizzera) e Silvia Persico (Italia), ma il resto del gruppo va a chiudere. Davanti resta solo Reusser, che viene raggiunta da Anna Henderson (Gran Bretagna) e, dopo il primo passaggio sullo strappo di Montrose Street, da Riejanne Markus (Paesi Bassi), Elise Chabbey (Svizzera), Cecilie Ludwig (Danimarca), Agnieszka Skalniak Sojka (Polonia) e Paladin. Il tentativo di queste sette dura però poco, venendo annullato da un plotone già piuttosto selezionato, nel quale sono rimaste una quarantina di atlete.
Chabbey però riparte solitaria e riesce a prendere una quindicina di secondi di margine, completando il primo giro del circuito con lo stesso vantaggio su un gruppo nel quale si registrano alcuni tentativi, brevi fiammate che però non consentono a nessuna di fare la differenza. Chabbey viene avvicinata quasi alla fine della seconda tornata (lungo la quale si registra la foratura di Annemiek Van Vleuten, costretta a inseguire) da un drappello comprendente nuovamente Kopecky, Persico, Markus, Reusser, e Skalniak Sojka, oltre a Liane Lippert (Germania) e Christina Schweinberger (Austria). Anche questo tentativo viene però annullato e il gruppo si ricompatta, rallentando e concedendo nuovo margine all’elvetica.
Chabbey inizia così il terzo giro con un margine di 40″ sul plotone, dove è riuscita a rientrare Van Vleuten e da dove prova ad evadere Elena Cecchini (Italia), che però non riesce mai a riavvicinarsi alla battistrada, finendo per essere ripresa. Il margine dell’atleta svizzera arriva a superare il minuto e a toccare un massimo di 1’33” all’inizio del terz’ultimo giro, con il gruppo che a quel punto inizia a reagire; a compiere buona parte del lavoro è la belga Justine Ghekiere, che in seguito riceve l’aiuto di Paesi Bassi e Italia. Entrati negli ultimi 35 chilometri, però, Van Vleuten decide di accelerare; alla campionessa uscente si agganciano Persico, Kopecky e Vollering, e le ultime due allungano ulteriormente, prendendo un po’ di margine.
Mentre il margine di Chabbey scende a 45″ per via di queste accelerazioni, su Kopecky e Vollering riescono a riportarsi Van Vleuten, Reusser, Ludwig, Lizzie Deignan (Gran Bretagna) e una brillante Christina Schweinberger, mentre nessuna italiana riesce a inserirsi. Dietro non ci sono le forze e i numeri per andare a chiudere su queste sette, che iniziano la penultima tornata con un ritardo di soli 17″ da Chabbey. Nonostante gli scatti e i controscatti nel drappello inseguitore, l’elvetica riesce però a completare quasi tutto il giro ancora in testa perché, una volta che dietro si ricompattano, avviene un rallentamento che permette alla battistrada di mantenere ancora qualche secondo di margine.
Dopo il penultimo passaggio su Montrose Street, però, Chabbey viene ripresa dalle inseguitrici, tra le quali non è più presente Van Vleuten, vittima di un’altra foratura. Con la neerlandese ormai fuori gioco, davanti ricominciano gli scatti, con Kopecky molto attiva per cercare di staccare Vollering e le altre. La belga riesce ad avvantaggiarsi assieme a Reusser, Deignan e Schweinberger, mentre la neerlandese appare un po’ in difficoltà, anche se riesce a rientrare portandosi dietro Ludwig e Chabbey, che non le danno mai cambi. Una volta chiuso il gap, Vollering accelera su uno strappo, ma subito dopo rallenta toccandosi la coscia e facendo stretching per provare a sciogliere un crampo. Unica vittima di questa accelerazione è una stanca Chabbey, che si stacca definitivamente.
Un ennesimo strappetto vede accelerare Ludwig, sulla quale si fionda subito Kopecky. Le due riescono a prendere qualche secondo di margine, ma alla belga non basta e, a 5500 metri dall’arrivo, piazza un nuovo attacco al quale la danese non riesce a rispondere. Kopecky si invola così verso l’ultimo passaggio su Montrose Street e verso il traguardo, mentre dietro Ludwig prova a resistere alla rimonta di Vollering e Reusser. Nel finale, la neerlandese riesce a staccare l’elvetica e, proprio sul traguardo, a superare con una lunghissima volata Ludwig, ma davanti a loro è ovviamente già transitata Kopecky, che conquista così il suo primo titolo iridato su strada.
Risultato Prova in Linea donne élite Mondiali Glasgow 2023
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