Mondiali Ciclocross Liévin 2025, Mattia Agostinacchio: “Senza parole… ho fatto praticamente mezza corsa con la scarpa rotta”

Mattia Agostinacchio straordinario ai Mondiali i Ciclocross di Liévin 2025. Il 18enne azzurro conquista l’oro nella prova jrs al termine di una gara durissima, che lo ha visto sfidarsi a lungo con Benjamin Noval, per poi dover andare a riprendere nell’ultimo giro il francese Soren Bruyère Joumard con una tornata conclusiva eccezionale, in cui fa registrare un tempo quasi da primo giro, infliggendo così distacchi pesanti a tutti e portando a compimento una straordinaria rimonta. Un recupero ancor più eccezionale se si pensa che è stato condizionato da una caduta, nonché da una scarpa rotta, gentile ricordo di un incidente avvenuto nei giri precedenti (sono in tutto tre le volte in cui è finito a terra nel corso dell’intera prova, segnata dal fango).

“Non ci sono parole per descrivere quel che provo – ha commentato al limite del pianto di gioia nella prima intervista subito dopo l’arrivo – Quando siamo partiti faceva freddissimo, poi c’era tanto fango. Sono caduto e ho rotto la scarpa. Non avevo il tempo per sistemarla quindi sono andato avanti. Ho corso praticamente mezza corsa con la scarpa rotta. Non so come ho fatto… Nell’ultimo giro sono riuscito ad andare a tutta”.

Il classe 2007 è poi tornato davanti ai microfoni dei giornalisti in maglia iridata, non proprio a mente fredda, ma sicuramente molte emozioni le aveva già vissute sul podio, ascoltando l’inno di Mameli: “Son partito bene – ricorda, raccontando la sua gara – Ho cercato di stare lì, poi mi si è abbassata la punta della sella sulla prima bici e ho cambiato direttamente con la seconda bici che aveva le due gomme da fango. La bici a quel punto non era proprio uguale, ho avuto qualche problema nel guidare, ma mi sono adattato. Non sono riuscito a dire nella foga del momento che la sella era giù, quindi l’ho dovuta riprendere come era. Poi sono andato contro le transenne, ma niente di che. In seguito però son caduto e mi si è rotta la scarpa. È stato un po’ difficile spingere con la scarpa rotta, ma ci ho provato. Nell’ultimo giro ho dato tutto quel che avevo dentro di me. Mi son detto ‘ce la posso fare, ce la posso fare’ e ce l’ho fatta”.

Il giovane valdostano raggiunge un traguardo che sinora pochissimi azzurri hanno ottenuto, confermando la grande forma del movimento azzurro nella disciplina, ma anche un approccio sempre più variegato: “Questa maglia per me significa veramente tanto. Voglio continuare così, poi negli anno vediamo come si evolve la situazione. Farò anche strada, vedrò poi in futuro dove andrò meglio, ma il mio obiettivo principale è fare strada durante l’anno e poi il ciclocross d’inverno”.

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