Piccolo Lombardia 2019, Edo Maas in condizioni gravi ma stabili: la ricostruzione dell’incidente

Stabili le condizioni di Edo Maas dopo il terribile incidente al Piccolo Lombardia 2019. Il corridore delle giovanili del Team Sunweb ha sbattuto violentemente contro una vettura durante la discesa del Ghisallo, riportando fratture a collo, schiena e volto. Un bilancio molto pesante, che inizialmente sembrava anche peggiore, tanto da temere per la vita del 19enne neerlandese. Fortunatamente, secondo i medici il ragazzo non è più in pericolo di vita, ma saranno comunque necessari altri interventi e un lungo ricovero, con conseguenze attualmente ancora da valutare completamente.

Intanto, appare più chiara la dinamica del tragico incidente, con l’auto guidata da una donna che si muoveva perpendicolarmente alla strada, cercando di fare manovra per togliersi di mezzo dopo essere entrata nel circuito per sbaglio, inconsapevole dello svolgimento di una corsa. “Ero con lui al momento dell’incidente – racconta a SpazioCiclismo Edouard Bonnefoix, giovane corridore della UC Monaco – Io sono riuscito ad andare velocemente sulla destra della strada, evitando la macchina che ha proseguito verso la sinistra, dove Edo ha cercato di passare… La macchina si muoveva perpendicolarmente alla strada, attraversandola da destra verso sinistra. Noi venivamo da una curva ad alta velocità, quindi inizialmente non l’abbiamo vista”.

Una situazione di corsa piuttosto normale in quel momento: “Il gruppo era esploso sul Ghisallo e noi stavamo inseguendo un gruppetto davanti a noi, che eravamo davanti alle ammiraglie dei DS”. Quello che non sembra del tutto normale al giovane corridore transalpino è stata tuttavia la mancanza di sicurezza. “Non ho visto alcun addetto in quel tratto – spiega – E non era l’unico posto in cui c’erano delle macchine. Penso che la circolazione non fosse completamente chiusa per la corsa perché abbiamo incrociato molte macchine parcheggiate lungo il circuito”.

Una versione che viene comunque respinta da Daniele Fumagalli, che SpazioCiclismo ha raggiunto proprio per comprendere meglio la questione. Il presidente del Velo Club Oggiano ci spiega che “la sicurezza era stata allestita” e che l’incidente è dovuto “all’errore di una automobilista che non ha rispettato le ordinanze”. Per quanto riguarda la circolazione, pur non potendo escludere la presenza di autovetture parcheggiate lungo il percorso, l’organizzatore conferma di aver richiesto e ottenute le “ordinanze prefettizie” per la chiusura del traffico nei tratti interessati dalla corsa.

D’altro canto, l’errore umano è confermato anche da un passeggero dell’auto, che ammette le responsabilità della donna al volante, una 30enne madre di una bambina di sei anni, a sua volta presente in macchina. “Ha fatto uno sbaglio, un grande sbaglio – dichiara a La Provincia di LeccoUn’imprudenza imperdonabile, certo. Ma non è un’assassina, come le hanno gridato con rabbia le persone che erano lì sul posto nei minuti successivi. E adesso è soltanto una donna straziata dal dolore“.

Una dinamica purtroppo quasi banale, un errore che ha rischiato di portare via una vita, a questo punto comunque sconvolta, ma che non è stato un atto criminale né intenzionale. “Stava andando a trovare i genitori a Sormano – racconta il passeggero – Con lei anche la figlia di 6 anni. Non aveva la più pallida idea che ci fosse una gara ciclistica. Ha imboccato la strada in contromano per un terribile errore. Non ha visto il cartello di divieto e si è ritrovata all’incrocio con la provinciale che arriva dal Ghisallo. Lì c’era un capannello di persone, che presumo fossero tifosi. Hanno cominciato ad urlare dicendo ‘no, no’ e lei è andata letteralmente in panico“.

Dello stesso parere Bonnefoix: “Le persone urlavano e lei ha accelerato per attraversare più velocemente la strada, sfortunatamente penso che Edo volesse passare sulla sinistra pensando che si fermasse. Sicuramente si è trattato di un momento di panico ed è stato completamente involontario”.

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