Mondiali Zurigo 2024, Tadej Pogačar è “pronto a tutto: il percorso è adatto a me, ci sono tanti punti in cui si può attaccare”

Tadej Pogačar è il grande favorito per la prova in linea del Mondiale di Zurigo 2024. Lo sloveno va alla caccia del primo iride della sua carriera, in coda a una stagione fin qui praticamente perfetta, dopo i successi di Strade Bianche 2024, Liegi-Bastogne-Liegi 2024, Giro d’Italia 2024 e Tour de France 2024. Gli avversari, durante la gara che avrà luogo domenica 29 settembre, sicuramente non mancheranno, ma il percorso della prova zurighese e le caratteristiche di Pogačar sembrano sposarsi alla perfezione. Così, la Nazionale slovena, che potrà far conto anche su Primož Roglič, avrà evidentemente gli occhi di tutti addosso.

Sono pronto a tutto – le parole di Pogačar nella conferenza stampa della vigilia – La maglia iridata è un qualcosa di speciale, tutti la vogliono indossare. Per me è un grande obiettivo, da qualche anno lo sto inseguendo e se non andrà bene stavolta, continuerò a inseguirlo nei prossimi anni. Rispetto a Glasgow 2023, il percorso è più adatto a me, ma sono curioso di vedere quale potrà essere lo svolgimento della gara. Un Mondiale è un po’ come una Monumento, con la differenza che nelle Monumento i tuoi compagni di squadra ti conoscono meglio. Inoltre, la dinamica del Mondiale, la mancanza delle radio e il fatto di correre su un circuito cambiano le cose, rispetto a una Classica”.

Lo sloveno si sofferma sul percorso della prova iridata: “Non so se quello di Zürichbergstrasse sia abbastanza lungo, come strappo, per fare la differenza. Ma nell’arco del circuito ci sono tante salite. È un percorso molto insidioso, perché i tratti di salita non sono lunghi, ma dopo questi non ci sono subito le discese per recuperare. È per questo che mi immagino diverse situazioni nell’arco della gara, giro dopo giro. C’è tantissimo spazio per attacchi, anche da lontano, e per rendere la corsa dura“.

Pogačar sottolinea come “il modo in cui le varie squadre correranno sarà decisivo. Ma, in ogni caso, non mi aspetto una volata di un gruppetto, anche se per me quello non sarebbe uno scenario negativo, dato che me la cavo abbastanza bene negli sprint. La mia squadra? È enormemente forte, con grandi nomi. Per la mia esperienza, questa Slovenia è una delle migliori squadre al mondo. Abbiamo due e forse anche tre carte molto pesanti da giocare nel finale. Ma dovremo muoverci con attenzione e giocarle in maniera intelligente”.

Il fenomeno della UAE Emirates dovrà guardarsi da tanti avversari, come detto. Due, in particolare, sono Remco Evenepoel (Belgio), che ha recentemente vinto il titolo iridato a cronometro, e Mathieu van der Poel (Paesi Bassi): “Remco è andato fortissimo nella crono, ha gestito alla grande la pressione, anche nel momento in cui gli è caduta la catena, prima di partire. Sappiamo che la cronometro è la sua specialità, in cui eccelle. Domenica, però, faremo un gioco diverso. Van der Poel? Io penso che sarà con i migliori nell’ultimo giro: è in forma, e ho sentito che ha perso qualche chilo in vista di questa gara, quindi credo che si sia preparato proprio in funzione di Zurigo. Di sicuro sarà sempre nei miei pensieri: so che, quando ha una buona giornata, può essere molto pericoloso“.

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