Volta a Catalunya 2022, che paura per Mattias Skjelmose: “Penso di aver avuto un angelo custode”

Cade in un burrone e termina decimo la tappa, l’incredibile giornata di Mattias Skjelmose alla Volta a Catalunya 2022. Chi ieri si trovava davanti alla televisione per guardare la seconda tappa della corsa iberica ha ben chiaro di cosa stiamo parlando. A poco più di cinquanta chilometri dalla conclusione, lungo un tratto in discesa, le riprese dall’elicottero hanno evidenziato un corridore terminare in un dirupo dopo una deviazione in piena curva, l’impatto con il guard rail e poi il vuoto. Il corridore della Trek – Segafredo, per alcuni interminabili secondi, è sparito dalle inquadrature televisive preoccupando tutti, ricordando a molti le immagini degli incidenti di Philippe Gilbert al Tour de France o di Remco Evenepoel al Giro di Lombardia di due anni fa. Per fortuna le inquadrature stavolta fanno tirare un sospiro di sollievo: Skjelmose è in piedi e sta bene.

“Io e Antwan (Tolhoek) eravamo in una buona posizione – racconta il classe 2000 – Proprio dietro agli uomini della UAE Emirates, quando qualcuno ha commesso un errore in frenata e sfortunatamente mi sono trovato all’esterno dove c’era uno strapiombo. Per fortuna non mi sono fatto così male, sono risalito abbastanza velocemente in sella e Antwan mi ha aiutato a rientrare in gruppo”.

Il danese, inoltre, dopo essere risalito velocemente in sella, è riuscito a disputare la volata finale terminando in decima posizione: “Se c’è un lato positivo dell’incidente è che sei preso dall’adrenalina e questo probabilmente è il miglior antidolorifico che puoi avere. Non ho sentito proprio niente, penso di aver avuto un angelo custode che mi teneva una mano perché sto bene. Nel finale avevo le stesse gambe che ho avuto tutto il giorno, quindi è stato bello”.

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