Secondo Vincenzo Nibali il dominio di Tadej Pogačar non durerà molti anni. A dettare legge nel ciclismo di oggi sono i giovani e giovanissimi ma, stando alle parole rilasciate a Marca dall’ex professionista siciliano, la loro carriera tenderebbe a durare meno rispetto a quella dei grandi campioni del recente passato. Lo stesso Nibali è stato capace di spalmare le sue 52 vittorie da professionista nell’arco di 16 stagioni ai massimi livelli. Il campione italiano può inoltre vantare un lasso di tempo di ben otto anni tra il suo primo successo in classifica generale in una grande corsa a tappe, La Vuelta del 2010, e la sua ultima vittoria in una classica monumento, la Milano-Sanremo del 2018, conquistata a 34 anni di età.
Questa longevità ai vertici del ciclismo potrebbe però, secondo Nibali, essere un fattore in via di estinzione vista anche la sempre più precoce età in cui i giovani professionisti si affacciano al WorldTour. “Non credo che i giovani possano andare oltre i 35 anni perché vanno molto forti fin da subito – spiega il siciliano a Marca – È difficile resistere così tanti anni. Questa è la tendenza, anche se poi potrebbe cambiare. Ora sono i giovani a comandare. Ma non credo che Tadej Pogačar durerà così a lungo“.
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