UCI, Lappartient ribadisce: Tramadol proibito da marzo. Per i corticoidi bisogna invece aspettare
David Lappartient conferma l’intenzione dell’UCI di bandire il Tramadol. Da mesi uno dei suoi punti di battaglia, nelle scorse settimane il presidente della federazione internazionale aveva già annunciato la sua intenzione di volerlo proibire a partire dal mese di marzo. Se inizialmente il progetto era da gennaio, alcuni aspetti burocratici hanno invece portato allo slittamento di due mesi, con la necessità di approfondire alcuni “aspetti tecnici, giuridici e logistici” prima che il nuovo regolamento possa essere effettivamente attivo. Il problema nasce in quanto l’AMA ne autorizza l’utilizzo, seppur considerandolo tra le sostanze da monitorare, quindi non sarà proibito per doping, ma per “motivi sanitari”.
Secondo quanto riportato nuovamente dal dirigente francese a DirectVélo, infatti, “i rischi alla salute del Tramadol sono facilmente dimostrabili” quindi non ci saranno problemi per l’introduzione di questa novità (che ricordiamo porterà all’esclusione dalla corsa – con effetto immediato ed eventualmente retroattivo – ma non ad una squalifica). Resta invece più complesso il caso dei corticoidi, che Lappartient vorrebbe a sua volta bandire, seguendo le linee del Movimento Per un Ciclismo Credibile, ma per i quali servono ulteriori ricerche, test e prove.
“Dobbiamo dimostrare i rischi per la salute – spiega – Per questo abbiamo riunito cinque esperti di cinque paesi diversi, in modo da dimostrare la pericolosità dei corticoidi. Spero che arriveranno a delle conclusioni che ci permettano di proibirli. Ma non posso dare alcuna data in merito”.
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