UAE Team Emirates XRG, Johan Bruyneel è convinto: “A Pogačar mancano 4 gare da vincere, poi si ritirerà”

La durata della carriera di Tadej Pogačar rimane argomento di dibattito nel mondo del ciclismo. Lo sloveno è stato dominatore anche nel 2025, ma in qualche occasione (soprattutto durante il Tour de France) ha iniziato a mostrare qualche segnale di insofferenza rispetto ai ritmi richiesti dal ciclismo e, ancor di più, al prezzo da pagare alla fama mondiale di cui nutre in questa fase della carriera. Il corridore dell’UAE Team Emirates XRG ha appena 27 anni, ma nel palmarès può già contare ben 4 Tour de France, un Giro d’Italia, due Mondiali, un Europeo, 5 Lombardia, 3 Liegi e 2 Fiandre, soltanto per contare le competizioni più importanti. Con così tanti successi in vetrina, non è da escludere che la sua carriera possa durare meno rispetto a quella di altri colleghi.

Sull’argomento sono intervenuti anche Johan Bruyneel e Lance Armstrong. Il belga, in particolare, ha esternato una sua riflessione: “A Pogačar mancano 4 gare da vincere e poi si ritirerà. Sono la Milano-Sanremo, la Parigi-Roubaix, la Vuelta a España e i Giochi Olimpici. Dopo di quelli, nel 2028, sarà tutto finito. Avrà vinto tutto quello che si può vincere”. Un pensiero tutto sommato abbastanza comune, anche perché lo sloveno in più di un’occasione ha dimostrato di voler cambiare i propri obiettivi per vincere corse differenti rispetto a quelle già presenti nel suo palmarès.

Riguardo il percorso del Tour de France 2026 invece Johan Bruyneel non ha dubbi: “Non è buono per Remco. La cronometro individuale è di appena 26 chilometri e i primi 10 sono in salita. È una tappa per uomini di classifica, gli specialisti non avrà un vantaggio chiaro. Vogliono mantenere le emozioni fino alla fine e per questo hanno messo una tappa così difficile alla ventesima. È la più complicata. In ogni caso non credo sia già comparso un uomo che metterà in difficoltà Pogačar: di sicuro non sarà Onley o Lipowitz”.

Sempre sul percorso del Tour, il parere di Lance Armstrong si concentra sulla possibilità di contrastare Pogačar e sui potenziali rivali del quattro volte vincitore della Grande Boucle: “Sappiamo cosa succederà: o sarà un Tour molto prevedibile o molto emozionante. Se sarà il Pogačar di sempre, terrà la corsa sotto controllo con la squadra e risponderà alle tattiche degli avversari. Ma se dovesse avere un giorno difficile, potrebbe diventare una corsa affascinante”.

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