UAE Team Emirates, Isaac del Toro: “Dopo aver vinto il Tour de l’Avenir il mio telefono è esploso, ho scelto questa squadra perché mi piace il loro modo di fare”

Durante la scorsa estate, per certi versi, Isaac del Toro ha fatto la storia. Il 20enne ha infatti trionfato al Tour de l’Avenir 2023, vincendo quella che è ritenuta la corsa a tappe giovanile più importante a livello internazionale e riuscendo nell’impresa di piazzare nuovamente il Messico sulla cartina del mondo del ciclismo su strada. Sulle salite delle Alpi francesi l’allora 19enne ha fatto vedere grandi cose, vincendo la tappa con arrivo sul Col de Loze e gestendo molto bene la situazione negli ultimi due giorni di corsa, riuscendo a resistere agli attacchi degli altri corridori più brillanti, fra cui gli italiani Giulio Pellizzari e Davide Piganzoli.

“Dopo il Tour de l’Avenir il mio telefono è esploso – le parole del giovane messicano raccolte da Ciclo21 – Mi mandavano messaggi tante persone che nemmeno sapevo avessero il mio numero. Era una situazione molto caotica, perché non sapevo bene cosa fare. Non la stavo vivendo bene e avevo anche iniziato a smettere di allenarmi, ma poi mi sono resto conto che dovevo prendere una decisione. Quello che volevo fin dall’inizio era che ne avrei parlato con i miei amici e la mia famiglia”.

La decisione è stata quella di unirsi alla UAE Team Emirates, una delle squadre più importanti al mondo oltre che la migliore, in quanto a punti UCI, della stagione appena conclusa: “È stato un momento molto complicato – ancora Del Toro – Io arrivo da un altro Paese, un’altra cultura, un altro Continente e l’ultima cosa che volevo era sentirmi male o fuori posto. Ho 20 anni, devo ancora imparare tante cose e non voglio sentire la pressione. Quindi, ho scelto la UAE per via del loro modo di fare le cose. Sono felice della scelta e per me è incredibile sedere a mangiare allo stesso tavolo di questi corridori. Quante squadre mi hanno chiamato? Posso solo dire che sono stato fortunato… (sorride – ndr). Io non ho procuratori, faccio le cose con la mia famiglia e i miei amici, e sono felice così”.

Del Toro ha confidenza con le strade della Penisola italiana, dato che ha passato molti mesi a San Marino, dove la formazione messicana A.R. Monex aveva base, e che si è messo in luce per la prima volta al Giro della Valle d’Aosta 2023, chiuso al terzo posto della generale nonostante si sia trovato a essere l’unico corridore della sua squadra rimasto in gara. Poi, l’apoteosi al Tour de l’Avenir: “Volevo vincere – il racconto di Del Toro – Mi ero preparato molto e nonostante qualche caduta nei primi giorni, le cose sono andate bene. Sul Col de la Loze avevo l’obiettivo di rendere le cose più difficili possibile per tutti e tenere sotto pressione gli avversari fino alla fine. Quella vittoria è stata una liberazione: l’idea era quella di vincere, ma è andata molto di quel che avevo pensato“.

All’orizzonte c’è la prima stagione da professionista, passaggio che può rivelarsi molto delicato: “Il programma? Me l’hanno appena cambiato e quindi non me lo ricordo tanto bene… Però io e la squadra siamo d’accordo sul fatto che per me l’importante sarà imparare e magari riuscire a farlo rapidamente. Poi, in qualche momento della stagione, mi piacerebbe poter puntare a qualche gara, ma la priorità è imparare il mestiere del professionista e farlo con qualità”. 

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