UAE, Tadej Pogačar dovrebbe correre anche l’Europeo: “Ma significa che non potrò correre in Italia a parte il Lombardia”

Prende sempre più forma il calendario di fine stagione di un Tadej Pogačar che conferma un nuovo spirito. Dopo la sua rinuncia alla Vuelta a España, il campione del mondo ha chiaramente dovuto riformulare i suoi piani per i prossimi mesi, in cui ovviamente non mancano i grandi obiettivi. Il fulcro è la difesa del titolo iridati ai Mondiali di Kigali, in Rwanda, con un percorso duro che potrebbe esaltarlo e permettergli di aggiungere un altro tassello alla sua già memorabile storia. Il leader della UAE Team Emirates XRG si è così presentato nella sua Komenda dopo alcuni giorni di riposo dopo la fine della Grande Boucle, ai quali sono seguiti brevi allenamenti di ripresa e ora un viaggio a casa per vedere amici e famiglia, oltre che partecipare a un criterium.

“Sono felice di essere di nuovo a casa, di vedere i miei amici, i vicini, la famiglia. È vero che a volte vorrei essere un po’ meno famoso, a volte scattare foto e firmare autografi è faticoso, a volte un po’ meno, ma cerco di accontentare tutti – ha spiegato nella conferenza stampa di apertura, come riportano i media locali, commentando anche i momenti difficili, a livello mentale, vissuti nelle fasi finali del suo quarto trionfale Tour de France – Tutti possono avere una giornata no. Non potete aspettarvi che io sia raggiante di felicità per tutte e 21 le tappe. Il Tour è stato davvero difficile, uno dei più difficili che abbia mai corso, tutti quelli che hanno lottato per la classifica generale possono confermarlo. Ma ora mi sono riposato, mi sono ‘resettato’ e sono pronto per nuove battaglie”.

Il 26enne sloveno, il più giovane della storia ad aver vinto quattro volte il Tour e che l’anno prossimo andrà certamente all’assalto del record di cinque successi per raggiungere Jacques Anquetil, Eddy Merckx, Bernard Hinault e Miguel Indurain, ribadisce comunque che la sua carriera è ora più vicina alla fine che alla conclusione, malgrado una età in cui per molti ancora non si è raggiunta la maturazione.  “Il fatto è che sto già contando gli anni che mi separano dal ritiro – conferma – Ho iniziato a vincere presto e ci possono essere anche risultati negativi, sono pronto a tutto. Probabilmente correrò ancora qualche Tour, anche se non si può mai dire con certezza che si parteciperà. Il Tour è la gara più importante e dubito che la squadra mi lascerà a casa nei prossimi anni”.

Corridore sempre pronto a gettarsi nella mischia, malgrado i giorni di corsa non siano tantissimi, vive ogni gara ad altissima intensità e le sue energie, fisiche quanto mentali, vanno ben dosate. Per la prima volta apparso psicologicamente provato dalla sua vita sportiva, il classe 1998 ha così scelto di rinunciare alla Vuelta a España per non bruciarsi e nel suo finale di stagione si ritrovano così nuovamente solo corse di un giorno. I Mondiali saranno il focus principale, ma non mancano altri appuntamenti importanti in cui proverà, come sempre, a lasciare il segno, per continuare un ruolino di marcia che soprattutto nelle ultime due stagioni è davvero fuori dall’ordinario.

Il ritorno alle gare sarà dunque in Canada, dove affronterà GP du Québec (12 settembre) e GP de Montréal (14 settembre), poi volerà in Africa per inseguire il secondo oro mondiale (28 Settembre) e concluderà nuovamente la stagione a Il Lombardia (11 ottobre), dove inseguirà la quinta vittoria consecutiva per andarsi a prendere l’ennesimo pezzetto di storia. Nel mezzo arriva una novità, ovvero la partecipazione agli Europei Drôme-Ardèche, la cui prova in linea si svolgerà il 5 ottobre. Una scelta che gli costerà qualche rinuncia.

“Sappiamo che Montreal mi si addice di più, ma questo non significa che non cercherò di vincere anche in Quebec. Quest’anno hanno cambiato un po’ il percorso: ora è più facile, ma l’arrivo è più difficile, quindi cercheremo di vincere anche lì. Non necessariamente io, abbiamo alcuni altri concorrenti che potrebbero adattarsi a questo arrivo, in particolare Jhonathan Narvaez – spiega – Secondo le informazioni che abbiamo, quest’anno ci sarà un Campionato Europeo per ‘scalatori’, quindi probabilmente ci sarò. È simile a una delle gare primaverili che Juan Ayuso ha vinto quest’anno. Ma questo Campionato Europeo probabilmente significa che non potrò partecipare ad altre classiche italiane tranne il Lombardia“, precisa lo sloveno, che salterebbe così una Tre Valli Varesine che sembrava poterlo vedere nuovamente al via.

Per quanto riguarda la Vuelta a España, ovviamente farà il tifo per i suoi compagni, che si troveranno ad affrontare il suo storico rivale Jonas Vingegaard: “È difficile dire se João Almeida o Juan Ayuso possano batterlo – commenta – Se Almeida non fosse caduto al Tour, sicuramente avrebbe potuto, ma ora non lo so”.

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