Tour de France 2024, Wout Van Aert: “Le tappe di mercoledì e giovedì saranno per i fuggitivi, e questo include anche me”

Il belga si metterà ovviamente anche a disposizione di Vingegaard: "Jonas sta andando fortissimo, ma dobbiamo accettare che Pogačar sta meglio in questo momento"

Wout Van Aert spera di poter dire la sua nell’ultima settimana del Tour de France 2024. Arrivato alla Grande Boucle non al meglio della condizione dopo l’infortunio patito a fine marzo, il portacolori della Visma | Lease a Bike sta cercando durante il GT transalpino di migliorare la propria forma in vista dell’appuntamento olimpico di Parigi 2024, ma non solo. Il belga si sta anche mettendo a disposizione del compagno di squadra Jonas Vingegaard, cosa che continuerà a fare anche nelle ultime sei giornate di gara, ma proverà anche ad andare a caccia di un successo personale dopo esserci già andato vicino in un paio di occasioni.

“Non tutte le tappe saranno per i corridori della classifica generale, ci saranno anche tappe con opportunità per i fuggitivi. E questo include me – le parole di Van Aert, riportate da Wielerflits, nella conferenza stampa durante il secondo giorno di riposo – Questo è il Tour de France, sono qui per un risultato. Ho fiducia che la mia forma fisica possa migliorare”.

Mi aspetto che la tappa di mercoledì a Superdevoluy sia quella dove i fuggitivi potranno lottare per la vittoria – ha proseguito il 29enne – Ma quella tappa è piuttosto dura, con anche un finale in salita. C’è grande possibilità che in quel gruppo ci sia sempre uno scalatore migliore di me. Quindi sarà difficile per me. Penso che le mie possibilità siano migliori giovedì a Barcelonette, ma ci saranno più corridori che penseranno la stessa cosa. Essere in fuga quel giorno sarà già di per sé una battaglia”.

Il belga ha ammesso di essere cresciuto di condizione rispetto alle prime tappe, e questo potrà anche permettergli di aiutare meglio Vingegaard nelle giornate più impegnative: “Se guardo a me, non sono certo al livello che ho mostrato in montagna negli ultimi anni, anche se mi sento molto meglio rispetto alla prima settimana. Nelle prossime sei tappe potrò aiutare meglio Jonas anche in montagna”.

Pur elogiando la prestazione di squadra nella tappa di ieri, Van Aert ha comunque riconosciuto che, rispetto allo scorso, manca qualcosa al team, mentre Pogačar sembra volare: “Ma non dimenticate quanta sfortuna abbiamo avuto nel periodo precedente a questo Tour. Questa non è una scusa, ma a causa di tutti i cambiamenti abbiamo dovuto adeguare la nostra strategia. In salita ci mancano soprattutto Sepp (Kuss, ndr) e Stevie (Steven Kruijswijk, ndr). Domenica abbiamo cercato di stancare tutti il ​​più possibile con il nostro ritmo durante tutta la giornata. Ci siamo riusciti. Semplicemente, non ha avuto abbastanza effetto su Pogačar. Bisogna accettarlo. Non credo che avremmo potuto fare molto di più anche con altri corridori“.

Rispetto alle giornate sui Pirenei, il classe 1994 si è detto stupito delle prestazioni dei big, soprattutto nella tappa di ieri: “Ero così indietro che non sentivo più la radio […] Quando ho tagliato il traguardo, mancavano solo nove minuti per andare fuori tempo massimo. Non mi è mai successo prima. Tutti hanno corso davvero a tutta per tutto il giorno. Ecco perché non potevo credere che quei due avessero battuto tutti i record di scalata dopo una tappa così dura. Jonas è stato fortissimo. Ma dobbiamo accettare che Pogačar sta meglio in questo momento“.

Il livello nel gruppo è comunque ogni anno più alto – ha concluso il belga – Basta guardare i numeri degli ultimi cinque anni. Tutti i record di scalata sono stati battuti più e più volte. […] Tutto si sviluppa, tutto è migliore ogni anno. Le bici, i metodi di allenamento, tutto quello che vuoi. Di conseguenza, noi corridori andiamo sempre più veloci”.

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