TotalEnergies, il dg Jean-René Bernaudeau su Tadej Pogačar: “Nel ciclismo viviamo con il sospetto – Io non ho dubbi, ma gli chiederei di rendere pubblici tutti i dati che lo riguardano”

Le prestazioni straordinarie di Tadej Pogačar, e non solo, stanno conducendo il ciclismo su strada in una nuova “Età dell’Oro”. Gare spettacolari, imprese eccezionali e prestazioni di altissimo livello in ogni occasione, con primati storici che cadono una via l’altro. L’entusiasmo del pubblico sta aumentando, così come il seguito generale nei confronti del ciclismo. Ci sono però delle voci che si levano, dal mondo del ciclismo, non del tutto convinte di quello che sta accadendo fra una gara e l’altra. È il caso di quella di Jean-René Bernaudeau, che è stato corridore fra il 1978 e il 1988 e che dirige da tempo quella che ora si chiama TotalEnergies, squadra francese di categoria Professional.
Bernaudeau si è espresso in termini decisamente mordaci nei confronti di Pogačar: “Al momento ci sono due mondi nel ciclismo – le parole di Bernaudeau in un’intervista concessa a RMC Sport – È incredibile vedere questa diversità di livello. Un tempo, se non davi cambi, potevi comunque rimanere dietro ai migliori, a ruota. Ora non succede più. Pogačar? È un atleta eccezionalmente forte, ha una bella faccia ed è un bel personaggio, ma da lui vorrei che facesse qualcosa in più, relativamente all’essere un atleta di così alto livello”.
Vale a dire? “Vorrei che ci desse delle garanzie – ancora il dirigente francese – Noi nel ciclismo viviamo con il sospetto. Abbiamo avuto lo scandalo-Festina e non siamo immuni a un altro scandalo e non credo che il ciclismo ne possa affrontare un altro così. Ho dei dubbi? No, ma è un peccato che non tutte le squadre aderiscano al Movimento per un Ciclismo Credibile (MPCC). Perché non lo fanno? Il ciclismo spende tantissimo nella ricerca e lo stesso MPCC vieta l’uso di alcuni prodotti. Poi però ci sono i chetoni, che io non so neanche cosa siano. Poi però c’è il monossido di carbonio, che alcuni lo inalano e io non so perché lo fanno. Ma queste cose sono indubbiamente catastrofiche per la nostra credibilità. I chetoni di certo non curano il mal di gola e il monossido di carbonio può anche uccidere persone. E ci sono squadre che lo usano”. Va precisato, in tal senso, che la pratica legata al monossido di carbonio è stata proprio di recente vietata dall’UCI.
Bernaudeau prosegue: “Io devo dare credibilità al mio lavoro, ai miei sponsor e sono determinato nel farlo. Dovremo esserlo tutti – le parole del dg della TotalEnergies – Io non voglio insinuare dubbi, ma chiederei a Pogačar di rendere pubblici tutti i suoi parametri, i suoi dati, quello che fa. E poi dovremmo conservare i campioni dei suoi esami per i prossimi 10 anni, quando la ricerca scientifica avrà fatto altri passi avanti”.
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