Tirreno-Adriatico 2019, Vincenzo Nibali: “Abbiamo sofferto, difficile capire le sensazioni”

Non è stato l’inizio sperato per Vincenzo Nibali alla Tirreno – Adriatico 2019. Con un ritardo già di 1’10” da Adam Yates, leader della Mitchelton – Scott vincitrice della cronosquadre, il siciliano può sostanzialmente già rinunciare alle possibilità di vittoria nella Corsa dei Due Mari, considerando anche i distacchi consistenti da Primoz Roglic (Jumbo-Visma) e Tom Dumoulin (Team Sunweb), dai quali paga rispettivamente 1’03” e 48″. Dopo i numerosi test in galleria effettuati e con una squadra notevolmente rinforzata nell’esercizio con gli arrivi di corridori di qualità, a partire dall’iridato Rohan Dennis, si sperava francamente di più.

È andato quasi tutto storto ieri, giornata in cui si è capito anche che l’intesa deve ancora affinarsi tra i vari membri, come dimostra anche un pericoloso tocco tra il siciliano e Jan Tratnik. I cambi non funzionano come dovrebbero e anche l’allineamento di una squadra che si sfalda troppo presto è quantomeno rivedibile. Così come la forma dello Squalo dello Stretto è ancora lontano da quella ottimale, tanto che nel finale è proprio Vincenzo a fare fatica nel seguire il ritmo dei compagni, rischiando di perdere contatto.

“Abbiamo sofferto con il vento in faccia quando bisognava spingere di più – ammette Nibali alla Gazzetta dello Sport – È stato uno sforzo tremendo ed esplosivo, difficile capire le sensazioni”. Poche parole dal siciliano, così come dal suo staff. Per Paolo Slongo resta comunque “una prova dignitosa”, mentre il diesse Alberto Volpi si sbottona un po’ di più: “Speravamo meglio, era più adatta a noi rispetto agli ultimi anni”. Laconico, ma più incisivo, il team manager Brent Copeland: “Abbiamo perso troppo”. Difficile dargli torto.

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