Strade Bianche 2025, Richard Carapaz sfida Tadej Pogačar: “Sarà più dura delle precedenti e sento di avere grandi gambe”

Richard Carapaz vuole provare a sovvertire i pronostici alla Strade Bianche 2025. Il grandissimo favorito è ovviamente Tadej Pogačar, vincitore delle ultime due edizioni a cui ha partecipato, nonché autore di uno straordinario assolo la passata stagione. Forte anche dell’ottimo stato di forma evidenziato con il dominio assoluto all’UAE Tour, lo sloveno appare quasi imbattibile, al netto di problemi fisici o meccanici, su una corsa che ha chiaramente mostrato di amare e di saper domare, ma giustamente il leader della EF Education – EasyPost non vuole partire battuto già in partenza e non nasconde le sue grandi ambizioni.

“Non vedo l’ora di affrontare la Strade Bianche, perché al momento mi sento molto bene – spiega l’agguerrito corridore ecuadoriano – Dopo un buon inverno sento di avere grandi gambe. La ricognizione del percorso è già alle spalle e la prossima edizione sarà un po’ più dura di quella precedente. Anche se la Strade Bianche è anche una questione di posizionamento e di evitare la sfortuna, noi puntiamo alla vittoria e con una squadra esperta è certamente possibile. Mi sento pronto”.

Il riferimento alla corsa più dura potrebbe cruciale visto che l’introduzione di un nuovo settore di sterrato di 9,3 chilometri ha portato il totale a 81,7 chilometri e non mancano salite impegnative. In passato l’ex campione olimpico non ha mai brillato in questa corsa, tanto che il suo miglior risultato è il 30° posto ottenuto nel 2022, anno del primo trionfo dello sloveno, mentre nella passata stagione ha chiuso in 70ª posizione, facendo così peggio degli altri suoi tentativi.

Con una squadra in cui non mancano corridori di qualità al suo fianco grazie alle presenze di Ben Healy, Rui Costa, Michael Valgren, Mikkel Honoré, Archie Ryan e James Shaw, il team statunitense non avrà nel vincitore del Giro d’Italia 2019 un leader unico, ma la possibile superiorità numerica in alcuni frangenti importanti potrebbe rivelarsi tatticamente importante per provare a giocarsi le proprie carte in contropiede, strategia che nelle corse di un giorno ha già dato i suoi frutti all’ecuadoriano.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Pulsante per tornare all'inizio