Soudal-QuickStep, Remco Evenepoel: “Non sono un robot, questa è una delle battute d’arresto più dure della mia carriera”

Remco Evenepoel pronto a tornare ad allenarsi per cominciare  a mettersi alle spalle la delusione del Giro d’Italia 2023. Lasciata la Corsa Rosa per covid al termine della seconda cronometro appena vinta, il capitano della Soudal – QuickStep che nel frattempo è rimasta in gara con due soli corridori deve ancora decidere i suoi nuovi obiettivi stagionale, ma intanto si è negativizzato e i medici del team gli hanno dato il via libera per allenarsi dopo specifici esami fisici, soprattutto cardiaci. Al momento dunque di ripartire il pensiero comunque è a come sono andate le cose in queste ultime due settimane, dal punto di vista fisico e psicologico assolutamente non semplici.

Il campione del mondo non nasconde infatti la delusione per aver dovuto lasciare la Corsa Rosa, che rappresentava un suo grande obiettivo stagionale, ulteriore trampolino di lancio in una carriera che corre veloce: “Questa è una delle battute d’arresto più dure della mia breve carriera. Lasciare così la corsa è stato un finale molto brutale, mentre avrebbe potuto essere una storia molto bella. Abbiamo preparato questa corsa per sei mesi. Un periodo di sacrifici, lunghe giornate sotto la pioggia, settimane lontano da casa… Tutto era andato secondo i piani… Ma anche questa è la legge dello sport. Gli alti e bassi fanno parte del lavoro, e posso accettarli senza problemi”.

Quel che invece il classe 2000 non nasconde di non aver digerito bene sono le critiche sulla sua decisione, molte delle quali hanno insinuato la sua decisione non fosse una questione di salute, ma la paura di perdere e non essere all’altezza: “È difficile accettare i commenti falsi e negativi che ho ricevuto dopo aver lasciato la corsa. Non sono il tipo di persona che si nasconde o che ha paura di perdere. Lo dico per coloro che pensano che io sia così. Gli ultimi giorni sono stati emotivamente molto duri a causa di questi commenti. Ma porterò tutto questo con me in bicicletta, per prepararmi ai miei prossimi obiettivi”.

Il 23enne belga conclude il suo messaggio con una richiesta: “Vorrei solo che tutti ricordassero che non sono un robot, sono un normale essere umano, un marito, un figlio, un compagno di squadra… Con sentimenti come tutti gli altri. Ora non vedo l’ora di fissare nuovi obiettivi per realizzare una magnifica seconda parte di quella che è già una magnifica stagione. A presto”.

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