Red Bull-Bora-hansgrohe, Sergio Higuita svela i motivi del suo addio: “Non mi hanno ascoltato quando sono stato malato e quando dovevo cambiare le cose non me l’hanno permesso perché sono molto rigidi”

Alla fine di questa stagione Sergio Higuita lascerà la Red Bull-Bora-hansgrohe. Nelle scorse settimane, infatti, il colombiano ha firmato un biennale con l’Astana Qazaqstan, dunque dal prossimo 1° gennaio inizierà per lui una nuova avventura dopo tre anni con la formazione tedesca con più bassi che alti. Dopo un 2022 condito da cinque vittorie e tanti bei piazzamenti, il 2023 e il 2024 sono stati sicuramente meno positivi per il classe 1997, che in un’intervista a Ciclismo Internacional ha spiegato cosa non ha funzionato nelle ultime due annate e come questo ha finito per guastare il rapporto con la squadra.

“Il primo anno mi sentivo bene, l’anno scorso ho iniziato ad avere problemi di salute e allora ho iniziato a sentirmi solo – le parole di Higuita – Non mi hanno ascoltato quando sono stato malato e quando dovevo cambiare le cose non me l’hanno permesso perché sono molto rigidi e hanno preso decisioni sbagliate con me in alcuni momenti dell’ultima stagione. Non posso lamentarmi del personale, dei compagni che ho avuto, ma è una squadra molto individuale e sento che mi è mancata la compagnia nei momenti più complicati”.

Le cose, quindi, hanno iniziato ad andare storte nel 2023: “Abbiamo iniziato quella stagione molto forte perché la squadra voleva che tutti si bloccassero nei primi tre mesi per essere nella top-3 del ranking UCI. Già a dicembre ero sovrallenato. Sono salito sul podio a San Juan e poi mi sono ammalato dopo i campionati nazionali, da quel momento in poi è stato un po’ caotico. Mi hanno portato al centro RedBull per cercare il problema e hanno scoperto che soffrivo di una grave allergia che ho da sempre e di cui avevo già parlato“.

“Il primo anno mi hanno ascoltato e abbiamo anche fatto dei cambiamenti quando mi sono ammalato dopo il Catalunya – ha proseguito il colombiano – Il secondo anno hanno pensato che fosse una scusa per non gareggiare, ma non era così. Poi sono andato alle gare e si sono resi conto che ero davvero malato. Inoltre, grazie agli studi medici che avevamo fatto, sapevano che non era una cosa inventata, ma io avevo la sensazione che loro pensassero che mi stessi inventando tutto“.

Tuttavia, le cose non sono cambiate molto e la squadra ha continuato a far correre il 27enne nonostante non fosse in condizioni ottimali: “A quel punto ho detto alla squadra che non potevo continuare così. È stato allora che abbiamo iniziato a non capirci più. Ho avuto quasi lo stesso calendario per tre anni, quindi ho proposto loro di fare gare diverse per avere nuovi obiettivi e mi hanno detto di no, che dipendeva da loro […] Alla fine mi sono trovato nella stessa situazione che è capitata ad altri come Buchmann o Schachmann, che raggiungono un certo punto, calano e poi non riescono a tornare al loro livello”.

Inevitabile, dunque, il divorzio alla fine di questa stagione, con Higuita che dal 2025 vestirà la maglia dell’Astana Qazaqstan: “Ho scelto ‘Vino’ (Alexandre Vinokourov, ndr) perché era quello che puntava di più su di me. Ha chiamato il mio agente ogni tre giorni e mi ha chiesto se volevo saperne di più sulla squadra. Abbiamo gli stessi obiettivi e posso avere spazio nelle gare che voglio […] Con i cambiamenti che stanno apportando, saranno più ambiziosi e questo mi piace, perché mi dà anche l’ambizione di tornare a fare quello che facevo prima”.

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