Red Bull – Bora – hansgrohe, Gianni Moscon pronto alla stagione del riscatto: “In questa squadra si respira un clima molto professionale, voglio togliermi ancora qualche soddisfazione”
Gianni Moscon è pronto a ripartire indossando i colori della Red Bull – Bora – hansgrohe. Dopo alcune stagioni difficili tra Astana Qazaqstan e Soudal Quick-Step, nel 2025 il nativo di Trento potrà ripartire ancora una volta con una nuova squadra, con l’obiettivo di ritornare il corridore che tanto bene ha fatto negli anni passati, in cui solo tanta sfortuna gli ha tolto possibilità di conquistare la Parigi – Roubaix nel 2021. Intervistato a Radio Corsa, il programma settimanale di ciclismo prodotto da Rai Sport, il 30enne azzurro si è detto fiducioso per il prossimo anno, anche grazie agli ottimi segnali che il primo training camp con la sua nuova squadra gli ha lasciato.
“Questo per me è un anno di grandi cambiamenti in meglio. Ho affrontato in questi giorni un traning camp con la squadra e si respira già un clima serio, professionale e si lavora bene. La squadra investe molto sin dalle visite mediche, stiamo facendo degli accertamenti molto approfonditi. Siamo stati al Performance Center di Red Bull a Salisburgo dove passano tutti gli atleti sponsorizzati Red Bull e si capisce come loro vogliano crescere così come hanno fatto in altri sport oltre al ciclismo”.
Per il prossimo anno quindi l’obiettivo è quello di far rivedere a tutti il Gianni Moscon del 2021 anche se, ammette il classe 1994, ormai è sempre più difficile ottenere risultati, soprattutto considerando il livello sempre più alto di tutta la concorrenza: “Il Gianni Moscon della Roubaix del 2021 mi manca molto, poi purtroppo bisogna fare i conti non solo con se stessi ma anche con gli avversari e adesso il livello si è indiscutibilmente alzato. Oggi per occupare la stessa posizione nel gruppo rispetto a qualche anno fa bisogna produrre il 10% in più di potenza. Già quest’anno io comunque stavo bene, ero ai miei livelli quasi ottimali, forse mancava ancora qualcosa anche a causa dei due anni difficili che ho passato. Il livello che ho avuto al Tour credo sia stato un ottimo livello. Qualcosa ancora si può migliorare, ma poi bisogna fare il conto con gli avversari. Però con una giornata buona, la condizione della vita e un po’ di fortuna credo che ci si possa ancora togliere delle soddisfazioni. Bisogna però accontentarsi di meno giornate di gloria anche perché con lo scontro diretto con i big attuali non c’è storia e bisogna inventarsi qualcosa di diverso”.
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