Paolo Bettini sul ciclismo italiano: “Non abbiamo più una squadra WorldTour e questo rende difficile la progressione dei nostri giovani”
Paolo Bettini si esprime sulla situazione che sta vivendo il ciclismo italiano. Il due volte campione del mondo, nonché vincitore di cinque classiche monumento, è stato protagonista alla fiera del ciclismo Velofollies in Belgio ed ha rilasciato un’intervista presso lo stand di Sporza, in cui si è soffermato sul movimento azzurro e sui giovani corridori italiani. Il 49enne ha parlato anche sulle differenze e sui cambiamenti che hanno caratterizzato questo sport rispetto a quando lui era un corridore, con la nascita di nuove squadre WorldTour e un minor numero di corridori che possono giocarsi la vittoria nelle corse più importanti del circuito.
“Ora è completamente diverso rispetto a quando correvo io – commenta il campione olimpico di Atene – Ai miei tempi c’erano dai 25 ai 30 top rider che si dividevano la torta. Ora ci sono dai 5 ai 6 rider super forti che si prendono praticamente tutto, agli altri non resta niente”.
Soffermandosi sul momento che sta passando il movimento tricolore, con Filippo Ganna primo azzurro nella classifica UCI al 15° posto, sottolinea, come molti prima di lui, che “il ciclismo italiano ha un problema” perché non è più presente “una squadra al livello del WorldTour e questo rende difficile la progressione dei giovani corridori fino al livello più alto”. Un segnale di speranza lo dà il Grande Départ del Tour de France 2024 da Firenze, che vede chiaramente come “una buona notizia per il ciclismo italiano”.
Inevitabilmente, dal media belga arriva la domanda su Remco Evenepoel, ma anche per il due volte iridato, come Alberto Contador, non ritiene che “Evenepoel possa vincere il Tour quest’anno”. Pur sottolineando che ha già ottenuto “ottimi risultati”, crede che poter “vincere ora per lui sia difficile”, vista la grande concorrenza, partendo dai duellanti delle ultime tre edizioni Tadej Pogacar e Jonas Vingegaard, senza dimenticare Primoz Roglic.
Per concludere parla della sua vita lontano dalle corse ma non lontano dal ciclismo. “Vado in bici al supermercato – risponde sorridente – Organizzo anche Granfondo in Italia. La mia Granfondo è già alla sua 26esima edizione. E mi concentro anche sul gravel. Insieme a Johan Museeuw sto organizzando qualcosa di nuovo quest’anno in Toscana: percorsi di degustazione con bici da gravel”.
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