Movistar, Cian Uijtdebroeks sul suo trasferimento: “I miei obiettivi non coincidevano con quelli della Visma, mi avevano detto che sarebbe stato difficile per me correre un Grande Giro nel 2026”
Il belga si appresta ad iniziare una nuova avventura dopo un 2025 ricco di problemi fisici: "È stato molto difficile e la cosa peggiore era non sapere perché le cose non funzionavano"
Cian Uijtdebroeks torna a parlare del suo trasferimento dalla Visma | Lease a Bike alla Movistar. Nonostante un contratto fino a fine 2027 con la formazione neerlandese, a inizio ottobre è stato annunciato il passaggio a sorpresa del belga nella compagine spagnola, alla quale si è unito con un accordo quadriennale con l’obiettivo di diventare uno dei leader del team per i Grandi Giri. Il 22enne non ha infatti nascosto di puntare a far bene nelle corse a tappe di tre settimane e di voler partecipare a Giro d’Italia e/o Vuelta a España nel 2026, ma ciò veniva a scontrarsi con i programmi che la sua vecchia squadra aveva per lui, portando così al divorzio anticipato.
“La Visma è una squadra enorme, con molte vittorie nei Grandi Giri, ma i miei obiettivi non coincidevano con i loro – ha dichiarato Uijtdebroeks in una lunga intervista a Marca – Voglio lottare per la classifica generale nei Grandi Giri e, anche se avevano ambizioni con me, non era previsto per ora […] Alla fine di questa stagione, quando abbiamo parlato del programma per il prossimo anno, la Visma ha detto che sarebbe stato difficile per me correre un Grande Giro nel 2026. Quello è stato il punto di svolta: le nostre visioni non coincidevano più“.
“Sono convinto che il passo che sto facendo ora sia quello giusto – ha proseguito il belga – Il mio cuore è nelle grandi gare a tappe e alla Movistar sento che hanno fiducia in me per questo obiettivo […] Sono venuto qui perché mi ha dato una sensazione molto positiva. Fin dal primo contatto con Sebastián (Unzué, ndr), con Eusebio (Unzué, ndr) e con la direzione mi sono sentito tranquillo, apprezzato, quasi come a casa. Quella sensazione è stata determinante”.
Dopo aver trascorso l’ultimo anno a lottare con alcuni problemi fisici, il vincitore del Tour de l’Avenir 2022 è certo di poter tornare al livello mostrato alla Vuelta a España 2023, quando, al suo primo GT, chiuse all’8° posto: “Credo di poter essere anche migliore. Quel livello è dentro di me e voglio superarlo. La prima cosa è conoscerci bene con la squadra, ma so che ci arriverò. Ora forse non sono in grado di vincere un Grande Giro, ma in futuro forse ci riuscirò” Il 22enne ha comunque acquisito una buona esperienza nei suoi primi anni da pro’: “Condividere le gare con Jonas Vingegaard e vedere la calma con cui gestisce tutto è stata una lezione enorme. Ho sbattuto molte volte contro il muro, ma meglio ora che tra due anni, quando dovrò essere al massimo della forma”.
Fortunatamente, Uijtdebroeks ha ora risolto i problemi fisici, dovuti a un cambio di posizione causato dallo spostamento del sellino di cinque centimetri: “Quando tutto funziona, lo vedi dai dati e sai che stai andando bene. La cosa complicata è non capire perché qualcosa non funziona […] È stato molto difficile. Da quando ero junior sono sempre stato davanti: top-10, top-5… E all’improvviso sono passato dalla top-10 al ritiro. Questo fa male. E la cosa peggiore era non sapere perché: ti alleni bene, mangi bene, fai tutto nel modo giusto… e le tue gambe dicono basta. Quando abbiamo scoperto che tutto dipendeva dalla posizione della sella e da come influiva sul muscolo, ho tirato un sospiro di sollievo. Abbiamo cambiato quella posizione e sono tornato. Ma quel vuoto, fino a quando non sai cosa sta succedendo, è orribile“.
Il classe 2003 ha ammesso che ha sempre guardato a Chris Froome come punto di riferimento: “Froome era il più professionale di tutti. Non era il più elegante, ma viveva per il suo sport. Questo mi ispira. Voglio fare lo stesso e costruire con la Movistar un percorso”. A differenza del britannico, però, il belga spera di poter essere competitivo anche nelle classiche, come un grande ex della Movistar quale Alejandro Valverde: “Ho già corso a San Sebastián e al Lombardia; se lavoro di più sull’esplosività, forse potrei arrivare a quel livello. Sono uno scalatore da lunghi sforzi, ma oggi gli uomini di classifica sono più esplosivi. Questo è il mio prossimo passo. Un po’ più di esplosività e migliorare nella cronometro. Non vincerò una cronometro contro Pogacar o Evenepoel, ma posso non perdere troppo. Sono potente e posso sostenere sforzi prolungati. La Movistar vuole investire su questo e questo è uno dei motivi del mio ingaggio“.
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