Jumbo-Visma, Wout Van Aert bacchettato anche da Johan Museeuw: “Non ha il killer instinct come VDP, deve concentrarsi sulle classiche e non sui Grandi Giri”

Anche Johan Museeuw non risparmia qualche rimprovero a Wout Van Aert. Già bacchettato negli scorsi giorni da Adrie Van Der Poel, il padre del suo grande rivale, il corridore della Jumbo-Visma questa volta è finito nel mirino dell’autorevole ex corridore belga, capace in carriera di conquistare (tra le altre cose) tre Giri delle Fiandre, tre Parigi-Roubaix e un titolo mondiale. Parlando delle classiche di primavera della prossima stagione, il 58enne ha inserito in nome del connazionale tra quelli che possono vincere una delle più importanti corse di un giorno, ma d’altra parte non ha mancato di lanciargli anche qualche critica e alcuni suggerimenti.

“Van Der Poel è il primo nome [per le classiche] perché ha vinto la Milano-Sanremo, la Parigi-Roubaix, ed è campione del mondo – le parole di Museeuw a GCN – Sarà il favorito, ma anche quello che Tadej Pogačar ha fatto vedere nelle Classiche è sorprendente. Se ci tornerà, proverà a vincere di nuovo il Fiandre. Poi abbiamo Wout Van Aert. Ha vinto la Milano-San Remo in passato, ma poi si è fermato, quindi è ora che si concentri maggiormente sulle Classiche. Non è vecchio, ma è ora che vinca. Ha uno zero a Fiandre e Roubaix”.

“Ci è andato vicino ma non abbastanza – ha proseguito il 58enne – Ha già ottenuto piazzamenti tra i primi cinque e i primi tre, ma ogni anno che perdi è un anno troppo tardi. Ad esempio, Peter Sagan si è fermato quest’anno, ma era un corridore che avrebbe dovuto vincere un paio di volte il Fiandre e la Roubaix e la Milano-Sanremo. Ha vinto il Fiandre e la Roubaix una volta ciascuna, ma se parliamo di corridori generazionali nelle Classiche, Tom Boonen ha vinto la Roubaix quattro volte e tre edizioni del Fiandre“.

Per Museeuw, c’è una differenza importante tra Van Aert e Van Der Poel: “Per me, a Van Aert manca l’istinto da killer per vincere una gara. Voglio dire, non si regala una corsa come la Gand-Wevelgem. Non è cruciale, ed è stato gentile nel farlo, ma alla fine della tua carriera ciò che conta sono le gare che hai vinto. Van Der Poel è più un killer rispetto a Van Aert. Van Aert è felice di lavorare per un altro corridore, come al Tour de France. Van Der Poel non lavora per gli altri corridori. A volte fa da lead-out a Jasper Philipsen, ma questo è tutto. Non lavora per un altro corridore per tre settimane. Penso che Van Aert possa vincere le gare più importanti. Ha tutte le carte in regola per vincere Roubaix e il Fiandre, ma per il momento non ce l’ha fatta”.

L’ex campione suggerisce quindi che il belga si concentri esclusivamente sulle classiche e lasci perdere i Grandi Giri: “Van Aert è bravo nelle gare di un giorno. È qui che dovrebbe concentrarsi. Ovviamente, può far bene al Tour de France e potrebbe entrare nella top-10 di un Grande Giro, ma a cosa serve? È chiaro che non può vincere una gara come il Tour de France“.

Il classe 1965 non è d’accordo con il progetto di Van Aert di puntare a un piazzamento in classifica al prossimo Giro d’Italia: “Non penso che possa vincere il Giro e non modificherei il mio programma per un Giro in cui forse c’è il 50% di possibilità di vincere. Non quando ho il 95% di possibilità di vincere nelle Classiche. Se vuole vincere il Giro dovrà perdere uno o due chili e fare un programma diverso, questo significa che non sarà così forte nelle classiche di primavera. Non credo sia una buona idea per lui puntare alla classifica generale al Giro. Per me deve puntare alle classiche di primavera, alle gare di un giorno e ai Giochi Olimpici“.

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