Jumbo-Visma, Primož Roglič: “Tornerò in gara a marzo. Vecchio rispetto agli altri big? Mi vedo almeno per altri 4 anni al massimo livello”
Il percorso è ancora lungo, ma il morale di Primož Roglič è alto. Lo sloveno sta provando a lasciarsi alle spalle l’operazione alla spalla cui è stato costretto a sottoporsi, ma, per il momento di “programmazione agonistica” non se ne parla. Il vincitore di tre Vuelta a España ha da poco ricevuto il via libera dai medici per sostenere il periodo di allenamento che la Jumbo-Visma sosterrà a Denia (Spagna). Arriverà però solo durante il secondo raduno, quello previsto per gennaio, il momento in cui Roglič potrà iniziare a definire gli obiettivi del suo 2023, anno in cui proverà a lasciarsi alle spalle le delusioni del 2022.
“Però, ho vinto Parigi-Nizza e Giro del Delfinato – sottolinea il 33enne sloveno in un’intervista concessa a WielerFlits – Che sono comunque corse molto importanti. Sì, è stata la mia peggior stagione da tempo, ma di certo non è stata una catastrofe.
La primavera si avvicina e Roglič sottolinea: “Ho avuto una pausa di fine stagione molto più lunga del solito, ma a volte un approccio differente può dare buoni risultati. Il 2023 potrebbe essere una stagione in cui sarà difficile fissare traguardi per la primavera e in cui potrei dare il meglio nei mesi successivi. Il Giro d’Italia? Mi piacerebbe tornarci, ma devo prima recuperare al 100 per cento. Temo che possa arrivare troppo presto in questo senso. Dipenderà da quanto riuscirò ad allenarmi al massimo prima. Questi mesi stanno volando e ora mi devo chiedere se potrò essere al via del Giro al mio massimo livello o se sarebbe più saggio prendermi più tempo e prepararmi al meglio per il Tour de France“.
A proposito del Tour, finora il rapporto fra lo sloveno e la corsa a tappe francese è stato a dir poco complicato: “Sicuramente voglio tornarci – le parole di Roglič – Il mio primo desiderio sarà riuscire ad arrivare a Parigi. Dopo le ultime edizioni, devo tornare alle basi e pensare al primo obiettivo possibile. Ma poi vorrò competere per le posizioni più importanti. La prossima edizione sarà speciale, con Jonas Vingegaard con il numero 1 sulla schiena e la mia squadra che dovrà difendere il titolo appena vinto. Mi piacerebbe esserci”.
Lo sloveno non vuole comunque sentir parlare di un suo possibile declino: “Posso ancora vincere. Mi vedo pedalare al massimo livello per almeno altre 4 stagioni. Valverde, Nibali, hanno ottenuto grandi risultati in un’età avanzata, perché non potrei farlo io? Il ciclismo mi piace ancora, gli allenamenti duri non sono un sacrificio e non ho problemi a lavorare per un obiettivo prefissato. La scintilla di voler ottenere il massimo dalla mia carriera c’è ancora”.
Però giovani come Tadej Pogačar, Remco Evenepoel, lo stesso Vingegaard, vanno fortissimo: “Penso che sia una buona cosa per il ciclismo. Aumenta la competizione e alza l’asticella – le considerazioni di Roglič – Ma io preferisco guardare alle cose che posso fare io per migliorare e per tornare al mio meglio. Se mi sento vecchio rispetto a Evenepoel? Ti senti vecchio quando vai molto più piano dei giovani. Se riuscirò a tornare in forma, non penso che noterò granche la differenza di età”.
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