Il Lombardia 2022, l’ultima corsa di Vincenzo Nibali: “Mi sono goduto il pubblico e il percorso”

Il giorno del ritiro di Vincenzo Nibali è oramai arrivato. Il portacolori della Astana Qazaqstan ha da poco concluso Il Lombardia 2022, corsa che ha segnato ufficialmente la chiusura di una carriera iniziata nel 2005 con la maglia della Fassa Bortolo e che lo ha visto ottenere 52 vittorie tra le quali spiccano quattro Grandi Giri e tre Classiche Monumento. Lo Squalo dello Stretto è rimasto nel vivo della corsa fino a 20 chilometri dalla conclusione, quando non è riuscito a seguire più il ritmo dei migliori sulle impegnative rampe del Civiglio. Adesso per il classe 1984 è il momento di guardarsi indietro soddisfatto e iniziare una nuova vita.

Una gara veramente velocissima – ha dichiarato il messinese ai microfoni di Rai Sport – Corsa dall’inizio alla fine a ritmo molto alto. Mi sono goduto corsa e pubblico, volevo ringraziarlo per l’affetto che mi hanno sempre dimostrato. Le gambe sono arrivate dove potevano: sul Civiglio, una salita tremenda, la conosco perfettamente, ma se non sei perfetto, paghi”.

A proposito delle emozioni provate in questo momento ha aggiunto: “Ho avuto modo di metabolizzare e scaricare le emozioni durante l’anno. Sono arrivato al Lombardia e sono contento al di là del risultato che è arrivato. Questa gara per vincerla devi essere al top: lo sono stato qualche anno fa e ho vinto e ottenuto piazzamenti, ora mi sono goduto pubblico e percorso”.

Non sono mancati anche gli elogi per il vincitore di giornata Tadej Pogacar(UAE Team Emirates) : “Pogacar fa qualcosa di eccezionale: ha una dote incredibile. Mai visto un ragazzo della sua età fare una cosa del genere. Al di là che non ha vinto il Tour, in cui comunque è arrivato secondo, ha vissuto una stagione a tutta dall’inizio alla fine. Anche quando non è super nella condizione, ha una volata che gli permette di risolvere la situazione”.

Sollecitato sul nome di un suo possibile successore nel ciclismo italiano, invece, il due volte vincitore del Giro d’Italia ha dovuto ammettere: “Tra gli italiani ci sono giovani forti che stanno crescendo, ma per le corse a tappe bisogna aspettare”.

Adesso per il vincitore del Tour de France 2014 è arrivato anche il momento di un po’ di nostalgia: “Mentre stavo preparando il trolley per la corsa, ho realizzato che era l’ultima volta che lo facevo per una corsa. Lì mi sono soffermato un attimo, ma poi ho cercato di scacciare quei pensieri perché volevo concentrarmi sulla corsa e provare a fare bene. Sapevo che era difficile perché c’erano corridori molto forti e molto in forma.”

Il ciclista italiano più forte degli ultimi anni ha poi spronato anche il suo connazionale Filippo Ganna (Ineos Grenadiers) che oggi alle 20:00 tenterà l’assalto al Record dell’Ora: “Stasera farò il tifo per Filippo Ganna. È qualcosa che all’Italia mancava da molto. Già solo per provarci vuol dire che ha numeri importanti, ha fatto le sue valutazioni e sa di poter fare un risultato importante”.

“Ho vissuto un momento fantastico al Giro – ha concluso – Sono riuscito ad arrivare ai piedi del podio ed è stato molto emozionante. Oggi è stata una ripetizione di quello. A Bergamo ho trovato un grande affetto di pubblico, così come a Como. Ho visto ragazzini che piangevano e mi dispiaceva, avrei voluto abbracciarli”.

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