Giro del Delfinato 2018, Impey domina Alaphilippe – Nibali ci prova, Kwiatkowski resta in giallo

Daril Impey fa il vuoto nella prima tappa del Giro del Delfinato 2018. Perfetta scelta di tempo per il corridore della Mitchelton-Scott che nella volata conclusiva domina gli avversari, vincendo praticamente per distacco su Julian Alaphilippe (Quick-Step Floors), tra i più attivi nel finale. A completare il podio di giornata è Pascal Ackermann (Bora-hansgrohe), il più veloce probabilmente del lotto che si era selezionato lungo l’ultimo strappo, rimanendo tuttavia chiuso lungo le transenne, senza trovare lo spazio per esprimere tutta la sua potenza, se non troppo tardi.

In classifica generale Michal Kwiatkowski (Sky) conserva la maglia gialla per soli due secondi davanti proprio a Impey, che con l’abbuono si avvicina notevolmente al primato. Sul podio provvisorio resta anche Gianni Moscon (Sky), nel finale prezioso in favore del capitano, anche andando a chiudere su uno scatto di Vincenzo Nibali (Bahrain-Merida) nell’ultimo chilometro. Sale inoltre in quinta posizione Alaphilippe, che ora ha solo otto secondi di ritardo, posizionandosi subito alle spalle del compagno Bob Jungels, quarto a sette secondi.

La partenza in salita invoglia gli attaccanti, che non tardano a muoversi. I primissimi tentativi non vanno in porto, ma mentre da dietro i velocisti iniziano subito a staccarsi quando partono Nicolas Edet (Cofidis), Brice Feillu (Fortuneo – Samsic) e Lawson Craddock (EF-Drapac) il gruppo lascia fare, concedendogli da subito un discreto vantaggio. Nessun altro si muove e allo scollinamento il terzetto ha già 1’35” su un gruppo che continua la sua quieta andatura, con la Sky che non ha interesse a forzare.

Nella discesa rientrano così tutti i corridori che avevano perso contatto, mentre il terzetto al comando raggiunge un vantaggio di 3’10” dopo appena 15 chilometri di corsa. Il distacco continua ad aumentare fino ai quattro minuti, quando una rapida reazione del gruppo in pianura lo porta a scendere sino a 3’20”, prima di tornare a crescere quando la strada sale. Ovviamente le formazioni dei velocisti non vogliono forzare e iniziano una tendenza che continuerà poi sino alle fasi decisive della corsa, avvicinandosi in pianura, per poi concedere di nuovo un po’ di guinzaglio agli attaccanti, giudicati non particolarmente pericolosi.

Mentre Feillu si va a prendere la prima maglia a pois sui GPM, con Edet che lo segue finché il rivale non ha matematica certezza, andando poi lui a prendersi i punti residui, il gruppo procede dunque senza forzature eccessive grazie al ritmo imposto da Vital Concept e Quick-Step Floors, che tengono sotto controllo la situazione con un uomo a testa, prima di aumentare l’apporto con l’avvicinarsi del traguardo.

A metà corsa il distacco, salito fino a un massimo di 6 minuti, è ormai di appena 2’30”, con la pioggia poco dopo che inizia a cadere, fortunatamente per poco tempo, non creando dunque disagi alla corsa in un finale tortuoso in cui qualche caduta sarebbe potuta anche andare peggio. Ne paga comunque le conseguenze David Gaudu (Groupama-FDJ), che non riuscirà più a rientrare dopo essere finito a terra, dovendo così rinunciare alle sue ambizioni di classifica.

Sotto i colpi in particolare di James Knox (Quick-Step Floors) e Johan Le Bon (Vital Concept) gli attaccanti vedono il loro distacco calare sempre più nettamente scendendo ormai sotto il minuto all’ingresso nel circuito finale, a 28 chilometri dalla conclusione, poco prima che Feillu si lasci defilare ormai esausto. Gli altri due continuano a lottare come possono, ma quando a condurre l’inseguimento si porta la Lotto Soudal la loro sorte è segnata e il ricongiungimento avviene a 11 chilometri dalla conclusione.

Nell’ultimo giro nuove cadute spezzettano un gruppo sempre più allungato, con i favoriti che decidono di portarsi davanti per non correre rischi. Nell’ultima salita, a cinque chilometri dalla conclusione è Ivan Cortina (Bahrain-Merida) il primo a muoversi, ma alla sua accelerazione risponde subito Dylan Teuns (BMC), con uno scatto che fa molto più male, mentre la Sky controlla con Geraint Thomas e Gianni Moscon. Nelle primissime posizioni anche Julian Alaphilippe (Quick-Step Floors), che in vista dello scollinamento attacca in maniera decisa, portando con sé il solo Michal Kwiatkowski (Sky), che non gli concede neanche un metro.

Su di loro si riportano lentamente alcuni corridori, con un gruppetto di una ventina di unità a scollinare, seppur con un vantaggio decisamente esiguo su un altro troncone. Nella discesa sono Marc Soler (Movistar) e Michael Valgren (Astana) a provarci, con Bob Jungels (Quick-Step Floors) a tenere il gruppo chiuso e sempre più allungato. All’ultimo chilometro Vincenzo Nibali (Bahrain-Merida) prova la sparata, ma Moscon è pronto a rispondere e chiudere. Inevitabile dunque la volata, alla quale la Bora – hansgrohe cerca di portare al meglio Pascal Ackermann.

Ma quando si muove Valgren la formazione tedesca si fa sorprendere, perdendo l’attimo. Alla ruota del danese c’è dunque Alaphilippe, che sembra in posizione perfetta. Purtroppo per lui, quando da dietro parte Daryl Impey (Mitchelton-Scott), il francese non può far altro che seguire il sudafricano, imprendibile per chiunque, che festeggia quasi per distacco il suo successo. Troppo tardi trova invece lo spiraglio Ackermann, che chiude in terza posizione, sbattendo i pugni sul manubrio.

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