EF Education-EasyPost, il caso Andrea Piccolo continua a scuotere il team statunitense: “Andrà a riaccendere dubbi, sospetti e cinismo”

La EF Education-EasyPost continua a sentire gli effetti del terremoto causato da Andrea Piccolo. Il giovane corridore italiano il 21 Giugno era stato licenziato in tronco dal team statunitense dopo essere stato beccato in aeroporto mentre trafficava ormoni della crescita dalla Colombia. Nove giorni son passati da questa vicenda che non smette però di preoccupare lo staff e i corridori della EF per le ripercussioni che potrebbe avere su di loro e sulla loro immagine. Il general manager Jonathan Vaughters ha voluto esporsi in prima persona e prendendosi la colpa per aver portato Piccolo nel team nel 2022. “Sono io la persona che gli ha dato un’opportunità, quello che l’ha portato in squadra, e mi scuso per questo perché ora vi chiederanno di rispondere delle domande su di lui ed è un qualcosa che dovrete affrontare” sono le parole che, secondo il Times, Vaughters avrebbe detto alla squadra prima della partenza del Tour de France.

“I corridori di oggi non meritano il fardello della nostra generazione – ha detto poi Vaughters a CyclingNews domenica in occasione della tappa del Tour con arrivo a Bologna – La cosa che mi fa più paura è l’odio che riceverò ‘Ah, è solo un ipocrita quando dice che il ciclismo è pulito’. Sono molto abituato a questo. Ciò che mi rende triste è che i giovani d’oggi non meritano tutto questo. Sono bravi giovani che per la maggior parte gareggiano puliti e la tristezza di questo caso è che andrà a riaccendere i dubbi, i sospetti e il cinismo“.

Ad avere il dente avvelenato col 23enne lombardo non è solo il general manager, ma anche i suoi ex compagni di squadra, che poco meno di due anni fa lo avevano accolto come un amico. “Quando Piccolo è arrivato in squadra, sono diventato suo amico perché era italiano come me e volevo provare ad aiutarlo. Ora lo vedo come una testa di ****” pare abbia detto il suo connazionale Alberto Bettiol secondo il Times.

Il direttore sportivo Charly Wegelius ha invece evidenziato quali sono i danni causati al team da questa brutta vicenda. “Ciò che mi fa arrabbiare è che sia riuscito a farlo. Io passo 150 giorni all’anno lontano dalla mia famiglia, lavorando con voi perché riusciate a fare le cose nel modo giusto. Se non le avreste fatte, io non sarei qui – pare che abbia detto Wegelius ai suoi corridori – e ciò che mi fa più male è che la gente vede quello che ha fatto Piccolo e darà la colpa a Jonathan [Vaughters – ndr]. Io so cosa rappresentano Jonathan e questa squadra, e proprio per questo mi fa male”. 

 

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