EF Education-EasyPost, Ben Healy combattivo per il 2025 anche nei GT: “Per vincere bisogna battere Pogačar e Evenepoel”
Ben Healy sta già pensando a cosa fare per migliorarsi nella prossima stagione. L’irlandese della EF Education-EasyPost ha avuto un 2024 non facile dopo il suo favoloso exploit dell’anno scorso quando era stato in grado di conquistare anche una favolosa tappa al Giro d’Italia. Il 24enne ormai è famoso per essere un’attaccante coraggioso e scattante, che non ha paura di andare in avanscoperta quando il gioco si fa duro e la strada inizia a salire. In una lunga intervista rilasciata a Cycling News l’artista delle fughe ha parlato della sua stagione appena conclusa, delle sue future ambizioni in classifica generale nei grandi giri e anche dei suoi fortissimi avversari come Remco Evenepoel e Tadej Pogacar.
Il fatto di essere ormai etichettato come uno dei migliori fuggitivi in circolazione potrebbe essere un problema per lui e per il suo modo di gareggiare. “Credo che questo metta una sorta di bersaglio sulla mia schiena. Soprattutto per il mio stile, questo rende tutto un po’ più difficile – dice Healy a Cycling News – Ma non credo che cambi troppo il mio approccio. Continuo ad andare in strada e a correre con la mia bicicletta”.
La stagione 2024 non è stata tutta rose e fiori per l’irlandese classe 2000. “Le mie Ardenne non sono state ovviamente all’altezza dell’anno scorso, il che è stato un po’ deludente, ma essendo il tipo di corridore che sono, metto tutto in gioco e i risultati si ottengono o non si ottengono. Le mie prestazioni sono state le stesse, se non migliori, dell’anno scorso, ma i risultati non si vedono, il che è frustrante. Non è stata una stagione terribile, ma è mancato quel premio, credo. Ma questo è il ciclismo. Ho fatto una preparazione per il Tour, che ovviamente è una novità per me, ed è andata benissimo. Credo di aver avuto dei giorni in cui avrei potuto vincere un paio di tappe se fosse andata in un altro modo e sono davvero orgoglioso di questo. Anche in questo caso le prestazioni c’erano, ma forse non il risultato”.
Al Tour de France di quest’anno Healy è andato in fuga per ben cinque volte, ma il suo miglior risultato è stato un quinto posto nella tappa sugli sterrati intorno a Troyes. “Le battaglie per entrare in fuga sono state davvero pazzesche, come in nessun’altra corsa. Tutti volevano essere lì e tutti lottavano fino a quando nessuno riusciva più a lottare. È stato proprio questo il punto in cui si era arrivati: quando tutti erano così fottuti da non poter più andare avanti”.
Riuscire a centrare una vittoria a questi livelli è diventata una vera impresa. “È davvero difficile [vincere, ndr], bisogna mantenere la calma e cercare di correre in modo intelligente, cosa che a volte non è il mio punto forte. Ma tutto è in gioco e, per me, è in gioco anche la prima vittoria di tappa al Tour, che sarebbe una cosa enorme, quindi è una situazione stressante. Si spera solo di avere le gambe e di trovare la mossa giusta – ammette Healy tornando poi sul Tour di quest’anno – Penso che dal punto di vista tattico stavo facendo qualcosa ogni giorno e ho pagato per questo nella terza settimana. Forse possiamo essere un po’ più tattici nel scegliere le tappe e in effetti la UAE ha dimostrato più volte che nelle prime due settimane, se possono vincere, lo fanno. È una cosa a cui dobbiamo pensare anche per il futuro”.
La Grande Boucle gli ha fatto aprire gli occhi sulle sue possibilità future in ottica classifica generale. “Mi ha fatto pensare un po’ alla classifica generale, è una cosa importante che ho imparato. Penso che se avessi corso le prime due settimane in modo diverso, avrei potuto essere in un’ottima posizione in classifica generale anche nella terza settimana. Credo che questo sia un aspetto di cui dobbiamo parlare nella prossima stagione. Voglio davvero ripetere l’esperienza di quest’anno [nel 2025, ndr] e sperare di ottenere risultati migliori, di prendere ciò che ho imparato da quest’anno e applicarlo all’anno prossimo. Ma sì, forse, dopo l’uscita dei percorsi del Grand Tour e se penso che ci sia un’opportunità, allora credo che sia qualcosa che devo assolutamente prendere in considerazione. In fin dei conti è solo il mio terzo anno da professionista e penso che ad ogni gara, ad ogni stagione, imparo molto di più e per questo sto diventando un corridore migliore”.
Tra il giovane irlandese e le vittorie, che siano queste in corse di un giorno o nei grandi giri, ci sono sempre di mezzo grandi campioni pronti a rispondere ad ogni suo attacco, come è successo al Mondiale di Zurigo con Tadej Pogačar e alle Olimpiadi di Parigi 2024 con Remco Evenepoel. “È sicuramente frustrante, direi. Ma non si può essere arrabbiati con qualcuno perché è migliore, capisci? È quello che è. Voglio dire, sono talenti generazionali, no? Questo è il livello del ciclismo in questo momento, e se vuoi vincere delle gare, devi battere Pogačar e Evenepoel”.
Da Ekoï è già Black Friday! Tutto il sito al 60%! |
Ascolta SpazioTalk! |
Ci trovi anche sulle migliori piattaforme di streaming |