Decathlon CMA CGM, Paul Seixas deve tenere a freno la voglia di ciclocross: “Gli piace molto, ma non può permettersi di farsi male”

Intorno a Paul Seixas ci sono tantissime, e rilevanti, attese. Il classe 2006 è la grande speranza del ciclismo francese, soprattutto per quel che riguarda le corse a tappe, e su quella che potrà essere la sua carriera punta molto anche la Decathlon CMA CGM, squadra le cui ambizioni sono state rinfocolate dall’arrivo del nuovo sponsor primario. Dal canto suo, Seixas ha rinvigorito le attese finendo alla grande il 2025: prima c’è stato il terzo posto all’Europeo in linea di Drôme-Ardèche e poi c’è stato anche Il Lombardia corso da protagonista (settimo al traguardo di Bergamo), con tanto di storico primato fatto segnare.

Nel cuore del giovane francese, oltre alle speranze per il futuro, c’è però anche una passione da tenere sopita. È il ciclocross, che Seixas ha praticato contestualmente alla strada fino all’inizio del 2024 e che poi non lo ha più visto in azione. Il motivo di questa lontananza lo spiega il Commissario tecnico di settore della Francia, François Trarieux: “L’anno scorso stava preparando il Mondiale Under 19 ed è caduto duante una ricognizione, rompendosi un polso – le parole del tecnico riportate da Ouest-France – I sogni che aveva di conquistare la maglia iridata sono svaniti in quel momento e, allo stesso tempo, la direzione che la sua carriera avrebbe dovuto prendere è stata più chiara che mai“.

Seixas aveva appena vinto il titolo nazionale U19 di ciclocross e stava raccogliendo buoni risultati a livello internazionale (terzo ad esempio nella prova di Coppa del Mondo di Namur, qualche settimana prima della caduta), ma da lì in poi di fango e di ostacoli non si è più parlato: “Ci eravamo resi conto abbastanza in fretta dei limiti tecnici che aveva – aggiunge Trarieux – Soprattutto nei percorsi fangosi. Dopo l’infortunio ho dovuto dirgli ‘so che ami il ciclocross, ma, visto il livello che hai in strada, devi rinunciarci, almeno per qualche tempo’, perché potresti infortunarti sempre più spesso’. È stata una conversazione difficile, ma necessaria“.

Il talentuoso francese, comunque, mantiene interesse nei confronti della disciplina e chissà che, prima o poi, non torni in azione anche nel ciclocross: “Ci siamo visti al Tour de l’Avenir 2025 e ne abbiamo riparlato – rivela Trarieux – Lui segue ancora quel che fanno i suoi vecchi compagni di Nazionale, perché il ciclocross gli piace. Ma, per il momento, non vuole far di più, rispetto a questa passione“.

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