Cofidis, Cédric Vasseur alza l’asticella dopo un 2023 vittorioso: “Dobbiamo pesare maggiormente sulla corsa”
La Cofidis ritrova la strada nel 2023. Il team transalpino è una delle squadre più antiche del panorama ciclistico internazionale, attiva nel professionismo dal 1997, con tanti anni trascorsi nella massima categoria e con tanti successi nei grandi giri maturati in questi anni, ma ormai da troppo tempo mancava la vittoria più desiderata, quella al Tour de France. La formazione francese è reduce da una stagione 2023 piena di soddisfazioni, con 14 vittorie, tra cui due alla Grande Boucle, interrompendo un lunghissimo digiuno di 15 anni. La squadra, che ha perso Victor Lafay, vincitore di una delle due tappe conquistate, ha subito un importante restyling, con 12 nuovi arrivi.
Dopo la presentazione della squadra al Vélodrome Le Stab di Roubaix, dove sono stati svelati i nuovi volti, sia la formazione maschile che quella femminile si stanno allenando in Spagna per il primo appuntamento ciclistico dell’anno. Qui il manager del team, Cédric Vasseur, ha analizzato la stagione passata per Ouest-France, dichiarandosi molto soddisfatto: “Abbiamo iniziato molto bene la stagione al Tour Down Under di gennaio con Bryan Coquard, che ha trionfato per la prima volta nel circuito WorldTour. Poi, sulle strade del Tour de France, a luglio, abbiamo assistito a due vittorie di tappa grazie a uno strepitoso Victor Lafay (unico francese a vincere nell’edizione 2023, ndr) e a Ion Izagirre. Victor ci ha permesso di tornare a vincere, 15 anni dopo l’ultima vittoria della Cofidis al Tour, nel 2008″.
Proprio questa vittoria storica è probabilmente quella che al manager transalpino è più rimasta nel cuore, visti anche gli avversari battuti dal suo corridore. “È stato un momento che ha dato una svolta alla nostra stagione. Infine, c’è stato anche il successo di Jesus Herrada sulle strade della Vuelta a settembre, nell’undicesima tappa in cima a Laguna Negra. Questi quattro successi contano più di quattro vittorie. Sono un simbolo e un vero motivo di orgoglio. La stagione 2023 è stata eccezionale. Il gruppo sta migliorando sempre di più. Oggi i nostri corridori non hanno più complessi nei confronti delle grandi squadre. Ho ancora l’immagine di Victor Lafay che alza le braccia a San Sebastián con Wout Van Aert alla sua sinistra e Tadej Pogacar alla sua destra“.
Queste due vittorie hanno permesso ai biancorossi di togliersi un enorme macigno, visto che in patria da anni si sottolineava il mancato trionfo alla Grande Boucle, e di pedalare con maggior scioltezza per il resto della stagione: “Abbiamo dimostrato che siamo ancora in grado di vincere al Tour. Anche se è bello animare le tappe o conquistare posti d’onore, niente è meglio della vittoria. Ora dobbiamo fare in modo che questo si ripeta nei Grandi Giri, e continuare a vincere ad alto livello. Trionfare nel circuito WorldTour è quasi un’impresa al giorno d’oggi. Dimostra il valore della squadra, che è molto più forte rispetto al 2018 (l’anno in cui l’ex corridore ha preso le redini del team, ndr)”.
Inutile dire che è la “inaspettata vittoria” di Lafay nella seconda tappa del Tour quella che è rimasta maggiormente scolpita nell’immaginario della squadra, quella che ha “liberato” il team in un momento di grande difficoltà rivelandosi “un sollievo per il team sin da subito”. Per il dirigente transalpino è infatti “ricca di significato” quella che permetterà di segnare “un prima e dopo il 2023 per la squadra”, a prescindere dalla partenza dell’esplosivo ed estroso corridore transalpino.
La svolta è segnata anche da una importante attività del team sul CicloMercato 2024, tanto che ci sono state ben dodici arrivi a fronte di undici partenze. “Prima di tutto, abbiamo cercato di rimpiazzare i posti rimasti vuoti“, commenta sottolineando in particolare gli addii di Max Walscheid (Jayco-Alula), Simone Consonni (Lidl-Trek) e Victor Lafay (Decathlon Ag2r La Mondiale), “che non sono poca cosa”.
Da quel momento bisognava trovare nuove soluzioni: “Abbiamo quindi cercato Stefano Oldani, che ha esperienza e ha già vinto al Giro. Il Tour de France partirà dall’Italia e questo gli darà ulteriore energia. Avevamo bisogno di rafforzare il reparto velocisti, perché Walscheid e Consonni si sono spesso piazzati tra i primi 10. Non era facile sostituirli. Abbiamo preso anche Stanislaw Aniolkowski, che ha già dimostrato le sue qualità (vincitore del Giro di Grecia). Abbiamo anche scommesso su un giovane come Milan Fretin (in arrivo dal Team Flanders Baloise), un corridore giovane […] Avevamo anche bisogno di trovare corridori con una buona resistenza, in grado di tirare per lunghi periodi nei Grandi Giri. È il caso di Alexis Gougeard, tornato tra i professionisti, e di Ludovic Robeet (della Bingoal-WB). Ci serviva anche Axel Zingle (vincitore della Classic Loire-Atlantique), che è la nostra piccola pepita in ascesa, quindi abbiamo preso Aimé de Gendt, Kenny Elissonde, che ha lavorato anche al fianco di Chris Froome alla Sky, portando grande esperienza, ma anche Ben Hermans che ha caratteristiche simili a Greg Van Avermaet. Abbiamo inoltre puntato su alcuni giovani”.
Già chiara la strategia di corsa che la squadra vuole attuare, chiedendo più risultati ad alcuni uomini che “avranno l’obbligo di essere maggiormente presenti in testa alla corsa“, perché si vuole passare da una corsa di osservazione a qualcosa di più attivo, con l’obiettivo che “i nostri corridori pesino maggiormente sulla corsa”. Ed è proprio con la consapevolezza che questo può avvenire grazie a corridori “che hanno questa abitudine”, che è stato improntata parte della sessione di mercato, con l’arrivo di uomini come Oldani, De Gendt e Gougeard. Inoltre, “anche Gorka Izagirre si unisce al fratello Ion – aggiunge – Ha un palmarès importante ed è abituato a lavorare per un leader. Insieme, hanno sempre fatto molto bene. Speriamo che sia così anche alla Cofidis. Punteremo molto sulle volate con Bryan Coquard, il nostro velocista di punta, e con corridori capaci di andare a segno molto spesso come Aniolskowski e Fretin”.
Un altro tema che negli ultimi anni ha spesso tenuto banco nel mondo del ciclismo professionistico è quello del budget e in generale del denaro, sempre più fondamentale, come in altri sport, per competere ad alti livelli. “Per il 2024, credo che abbiamo cercato i migliori corridori che rientrassero nel nostro budget – commenta – Abbiamo fatto a Victor Lafay una buona offerta, la migliore possibile secondo le nostre possibilità economiche, perché bisogna essere ragionevoli […] La sua partenza è una grossa perdita, ma non dobbiamo farci condizionare da questa cessione. L’obiettivo ora è ricreare un corridore come Victor, capace di brillare al Tour”.
Per quanto riguarda gli obiettivi degli uomini di punta Vasseur ha già le idee chiare. “Per Guillaume Martin, l’obiettivo principale resterà il Tour de France – spiega – Avrà un programma abbastanza classico. Passerà per la Parigi-Nizza, le Ardenne, il Giro del Delfinato e i campionati francesi. Dopodiché, c’è la volontà di fare sia Tour che Vuelta. Sa mantenere un livello molto alto e per noi è una garanzia, anche se gareggia in un ambito molto difficile. Per noi l’obiettivo sarà sostenerlo al meglio […] Per quanto riguarda Bryan Coquard, l’obiettivo è vincere in un Grande Giro. Già quest’anno ha fatto un passo in avanti vincendo nel WorldTour. Abbiamo firmato un nuovo contratto biennale con lui, è il corridore più vincente del nostro team e vogliamo costruire qualcosa con lui. Vogliamo anche che scopra altri GT, oltre al Tour. Quest’anno lo abbiamo fatto con la Vuelta, anche se non ci è arrivato al meglio. Nel 2024 speriamo davvero di vederlo trionfare al Tour, prima di passare probabilmente al Giro nel 2025. Inizierà la stagione in modo diverso. Lo ritroveremo al Saudi Tour. Poi andrà alla Tirreno-Adriatico, dove punteremo sui nostri velocisti”.
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