Bora-hansgrohe, Sagan allontana il Giro 2019: “Facciamo che se ne riparla l’anno dopo”

Peter Sagan al Giro d’Italia verrà, ma forse non nel 2019. Se nei giorni scorsi era emersa l’intenzione dell’ex iridato di prendere il via della Corsa Rosa già il prossimo anno, le cose potrebbero essere un po’ diverse in ragione di un percorso che non sembra particolarmente propizio per il corridore della Bora – hansgrohe. Se lo slovacco chiaramente non ambisce alla conquista della Maglia Rosa, d’altro canto è chiaramente interessato quantomeno ad indossarla e con la prevista cronoscalata del San Luca potrebbe fare fatica, preferendo o un prologo più semplice o una tappa in linea che non ne comprometterebbe le speranze in prima settimana.

“Per il Giro ci pensiamo a novembre perché prima di chiudere la carriera voglio venirci, solo che l’anno prossimo si parte con una cronoscalata quindi facciamo che se ne riparla l’anno dopo – ha commentato durante la serata Sportful a Feltre – Forse se rovesciamo il percorso in stile kamikaze è meglio!” Corridore abituato ad indossare maglie speciali, tanto che sono ormai sette anni che, ad eccezione delle crono, non indossa quella tradizionale del team, incentrerà ancora la sua stagione con la Maglia Verde nel mirino. Una passione ormai per lui, che commenta con la sua consueta verve ironica: “La maglia bianca non la posso più vincere, quella a pois è impossibile per la gialla sono troppo ciccione!”

Nel corso della serata sono stati inoltre rappresentati alcuni dei momenti chiave della sua stagione, occasione per riflettere anche sul suo passato e presente. Tra un accenno al suo libro in uscita domani (dopodomani in Italia) e alcuni accenni privati alla sua vita, dal figlio Marlon al padre Lubomir, anche una rapida spiegazione al gesto con cui domenica ha premiato Alejandro Valverde, suo successore in maglia iridata. “L’ho premiato perché almeno così ho avuto modo di toccare la nuova maglia iridata, che per tre anni è stata con me e iniziava a essere pesante – racconta ai giornalisti presenti – L’idea è nata all’ultimo: nella boxe i contendenti si passano la cintura per il titolo. Ho chiesto all’UCI se fosse possibile. Ero orgoglioso di passare la mia maglia ad Alejandro e lui ne era felice. Gli ho detto di godersi quella maglia e di portarsela in giro per il mondo”.

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