Bora-hansgrohe, è cominciata l’era-Roglič: “Si è già preso il ruolo di guida della squadra – Hindley? Il Giro 2024 non fa per lui”
Il cambio di colori di Primož Roglič è stato uno dei momenti più importanti del finale di stagione 2023. Lo sloveno, vincitore di quattro Grandi Giri e di, complessivamente, 80 corse in carriera, ha lasciato quella Jumbo-Visma con cui è diventato un grandissimo del ciclismo contemporaneo per unirsi alla causa della Bora-hansgrohe. Così facendo, la squadra tedesca, diretta da Ralph Denk, si trova in una situazione diversa rispetto a quella del recente passato: prima c’erano tanti corridori di ottimo livello che potevano spartirsi gli onori e gli oneri del ruolo di riferimento nelle gare più importanti, ora c’è un vero e proprio capitano.
“Essere al via del Tour de France 2024 come dei reali concorrenti per il successo finale è qualcosa di nuovo per noi ed è una cosa che dobbiamo imparare a gestire – le parole di Denk raccolte da GCN – Ci sarà attenzione su di noi e ci sarà pressione, ma sapremo fare bene il nostro lavoro. Per me, sicuramente, la vittoria del Tour è sempre stato un sogno. Se non ce la faremo, il sole sorgerà lo stesso il giorno dopo, ma ora abbiamo l’obiettivo di farlo”.
Questo cambio di panorama è dovuto, ovviamente, alla presenza di Primož Roglič, che ha già avuto qualche contatto con la nuova squadra: “È una persona amichevole e si è preso subito il ruolo di guida del gruppo – ancora Denk – E ha anche portato delle buone idee in termini di struttura e di prestazioni. È impressionante la velocità con cui si è inserito nel gruppo. Abbiamo passati dei bei giorni insieme e adesso non vediamo l’ora che arrivi il primo raduno. Nei prossimi giorni, inoltre, Primož sarà al centro Red Bull per alcuni test e poi faremo anche delle prove in pista in chiave aerodinamica. Per lui, di certo, non è un periodo abbastanza intenso. Ma si vede che Primož ama quello che fa e che non gli pesa salire in bici ogni giorni. Penso che sia uno dei migliori modelli per il ciclismo“.
L’obiettivo dichiarato, quindi, è il Tour de France 2024. E il Giro d’Italia, che la Bora-hansgrohe ha peraltro vinto nel 2022 con Jai Hindley? L’australiano potrebbe magari andare a caccia del bis? “Vedo di più Jai al Tour – la risposta di Denk – Al Giro c’è una cronometro lunga e la terza settimana non è dura come gli anni scorsi. Non ci sono salite come il Mortirolo o lo Zoncolan e quindi per Hindley sarebbe più difficile fare la differenza a suo favore, come è successo nel 2022”.
Quindi, senza Roglič e senza Hindley, che sono peraltro gli ultimi due vincitori della Corsa Rosa, che Bora vedremo al Giro? “Lo decideremo nelle prossime settimane, dopo il primo giro di raduni e incontri – le parole del direttore generale della squadra tedesca – Abbiamo corridori come Cian Uijtdebroeks, Aleksandr Vlasov, Dani Martínez e Lennard Kämna, ai quali vogliamo dare la possibilità di fare buone cose in primavera. Ci sono un sacco di corse adatte agli scalatori e noi speriamo che tutti loro riescano a fare buone cose. La selezione per il Tour, invece, non la faremo prima di fine aprile-inizio maggio.
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