Bahrain-Merida, il dottor Magni: “60% di possibilità che Nibali sia alla Vuelta”

Due settimane di stop, l’applicazione di un busto e poi si vedrà. Secondo quanto spiega Emilio Magni, medico sociale della Bahrain – Merida, alla Gazzetta dello Sport, in seguito “bisognerà scegliere il modello tra diverse alternative” dopo anche una consulenza fisiatrica. L’obiettivo chiaramente è permettere il pieno recupero il prima possibile per permettere a Vincenzo Nibali di correre prima di tutto la Vuelta a España, seguita dal Mondiale di Innsbruck 2018, oltre a Il Lombardia. Alla corsa spagnola manca appena un mese, il che significa che considerando le due settimane in cui dovrà stare fermo gli restano solo venti giorni di allenamento prima della partenza.

Una sorta di corsa contro il tempo che difficilmente sembra potergli consentire di essere competitivo nell’ultimo GT stagionale, almeno pensando alla classifica generale, ma è evidente come il vero grande obiettivo sia la rassegna iridata, per la quale sin dall’inizio era focalizzata la presenza in Spagna, con la partenza da Malaga prevista il 25 agosto (arrivo a Madrid il 16 settembre). Il sogno mondiale (la prova in linea si corre domenica 30 settembre, 73 giorni dopo la caduta) non è spezzato, ma è ancora molto vivo nello Squalo dello Stretto, che poi potrebbe cercare il tris nella Classica delle Foglie Morte (sabato 13 ottobre, 86 giorni dopo la caduta).

Le possibilità che sia al via della Vuelta? Mi terrei sul 60% in questo momento, perché voglio essere cauto – spiega il dottor Magni – È un desiderio che se tutto andrà bene si potrà concretizzare. Prima di sicuro non correrà, non avrebbe senso e non sarebbe funzionale agli obiettivi che abbiamo. La sua è una situazione che verrà valutata non dico giorno per giorno, ma di sicuro settimana per settimana”.

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