Jasper Philipsen è uno dei grandi nomi che ha dovuto lasciare il Tour de France 2025 in anticipo. Nel suo caso, con molto anticipo, visto che il belga è rimasto coinvolto in una caduta durante la terza tappa, vedendosi costretto al ritiro a causa degli infortuni riportati nell’incidente. Giusto qualche ora prima il corridore della Alpecin-Deceuninck aveva vinto la prima tappa del Grande Giro francese indossando una per lui storica Maglia Gialla. In questi giorni Philipsen sta recuperando dalle varie fratture che ha riportato e sta iniziando a guardare al futuro a medio termine.
“Sto abbastanza bene. Le abrasioni ormai sono già guarite, che è una cosa quasi miracolosa – racconta Philipsen in un’intervista concessa a In de Leiderstrui – Ma dimostra anche che un corpo al massimo della forma recupera più in fretta. La frattura alla costola non mi dà grossi problemi, quella alla clavicola invece si è rivelata più complessa, perché ha interessato anche il musoclo trapezio. Ma non prendo antidolorifici già da un paio di giorni, che è un’altra buona cosa”.
Il belga torna sulla caduta, per la quale il collega Bryan Coquard ha ricevuto molte critiche, spesso oltre misura: “È stato un brutto incidente di corsa – il commento di Philipsen – Purtroppo, io so come ci si sente quando si viene criticati per le volate. Poi, al Tour de France è tutto più amplificato. Non doveva succedere, ma è successo e nessuno poteva fare niente per evitarlo, quindi Bryan non è da colpevolizzare. Ultimamente, tutti devono avere un’opinione e devono per forza fare di qualcuno un colpevole: stavolta è toccato a Coquard. Purtroppo, non ci si può fare molto”.
Tornando a parlare di sé, Philipsen sottolinea: “Dal punto di vista mentale, è dura. Non è stata la mia prima caduta quest’anno. Era successo alla Nokere Koerse, un altro momento in cui ero al massimo della forma, dopo aver passato mesi a preparare le Classiche di primavera. Quello era stato un duro colpo, così come lo è stato questo. Certo, al Tour avevamo già raccolto dei successi, ma c’era ancora tanta strada da fare. Sicuramente, la Maglia Verde era un obiettivo e credo che sarebbe venuta fuori una bella sfida con Jonathan Milan. Ora penso che il suo rivale più pericoloso sia Tadej Pogačar“.
Il portacolori della Alpecin-Deceuninck aggiunge: “In questa stagione ho vissuto alcuni alti, ma più che altro ho passato momenti difficili. Però, capita a tutti, nell’arco di una carriera. E ci sono cose peggiori nella vita. Gli obiettivi a breve scadenza sono andati, ma restano quelli futuri. Ad esempio, andare alla Vuelta a España 2025 (che parte da Torino il 23 agosto – ndr) è una possibilità. Non ne abbiamo ancora parlato con la squadra, ma devo prima tornare in bicicletta e vedere come va. Non so se riuscirò a tornare per una terza volta in pochi mesi al massimo della forma; più che altro dipenderà da quanto sarò disposto a spingere per farlo. Il Campionato Europeo (5 ottobre in Francia – ndr)? No, quest’anno ha un percorso molto duro”.