Vuelta a España 2018, Quintana non si scompone: “Tappa tattica, i valori in campo sono simili. Yates? Ognuno fa la sua corsa”

Nairo Quintana continua a perdere secondi preziosi nella sua rincorsa alla vittoria finale della Vuelta a España 2018. Il trittico di montagna nelle Asturie ha visto il portacolori della Movistar perdere complessivamente 21 secondi dalla Maglia Rossa Simon Yates (Mitchelton-Scott) e farsi scavalcare al secondo posto dal compagno di squadra Alejandro Valverde. Non proprio il miglior viatico in vista dell’ultima settimana, alla quale il vincitore dell’edizione 2016 si presenta sulla scorta di una mezza battuta d’arresto nella frazione con arrivo a Lagos de Covadonga, vinta dal francese Thibaut Pinot (Groupama-FDJ) e che lo ha visto correre sulla difensiva e avere un battibecco proprio con il leader della classifica generale, che in vista dell’ultimo chilometro gli aveva chiesto di collaborare per rintuzzare l’attacco portato da Miguel Angel Lopez Moreno (Astana).

“Yates è il leader e ognuno cerca di fare la propria corsa – ha tagliato corto Quintana dopo il traguardo -, ma c’è da dire che è forte e sarà difficile batterlo. Quella che c’è stata è una tensione positiva, perché tutti ci tengono a mantenere o migliorare la propria posizione e cercano di perdere meno tempo possibile”. Da par suo il vincitore del Giro d’Italia 2014 ha però corso ancora una volta in maniera indecifrabile, evitando di sferrare quell’attacco atteso dai più: “È stata una tappa molto tattica. I valori in campo sono simili ed è difficile creare distacchi. Bisogna correre in maniera intelligente”.

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