Giro d’Italia 2024, Tadej Pogačar dopo la vittoria in Valgardena: “Non c’è stato nessun uomo di classifica che attaccava e abbiamo tenuto il nostro ritmo”

Tadej Pogačar vince al Giro d’Italia 2024 anche quando non vorrebbe farlo. Ad aggiudicarsi la tappa con l’arrivo in salita di Santa Cristina Valgardena è stato ancora una volta lui, sorpassando nel chilometro conclusivo uno splendido Giulio Pellizzari (VF Group-Bardiani) che si era lanciato coraggiosamente all’attacco. Il fenomeno in maglia rosa però, nell’intervista post tappa ai microfoni della Rai, ha ammesso che non era sua intenzione quella di andare a caccia della vittoria di tappa anche in questa giornata. Il sorpasso decisivo al 20enne marchigiano è avvenuto probabilmente solo perché dietro di lui stava rimontando Daniel Martinez (Bora-hansgrohe), uno dei diretti rivali dello sloveno della UAE Team Emirates. Lo stesso Pogačar a fine tappa, forse per scusarsi, ha regalato la maglia rosa al giovane talento azzurro.

Avresti lasciato andare la fuga oggi?
“Lasciare andare la fuga per noi era positivo, volevamo fare la gara alla nostra velocità, per non prendere freddo o rischiare in discesa. Poi però la Movistar ha deciso di attaccare e hanno controllato molto bene e ci hanno portato vicino all’arrivo. Domen [Novak – ndr] e Rafa [Majka – ndr] erano li per me, ci siamo detti continuiamo alla nostra velocità a questo punto. Non c’è stato nessun uomo di classifica che attaccava, quindi negli ultimi 2 km abbiamo tenuto il nostro passo e alla fine abbiamo vinto”.

Cosa successo alla partenza di questa tappa?
“Penso che sia stato positivo che non siamo partiti da Livigno, anche se forse era importate per la località di partenza. Era un grande caos anche perché avevamo solo tre ammiraglie, se avessimo fatto 15 km sotto la pioggia avremmo poi dovuto cambiarci da qualche parte. Sarebbe stato un disastro organizzativo, quindi la partenza dopo 80 km è stata una buona decisione. Abbiamo mantenuto la gara in sicurezza e tutti sono contenti all’arrivo, magari non c’è stato lo Stelvio o l’Umbrail, nessuna salita iconica, ma è stato un bellissimo arrivo”.

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