Giro d’Italia 2019, Nibali: “Non ho nessun rimpianto. Carapaz non ha rubato nulla, è andato molto forte”
Secondo posto senza amarezza per Vincenzo Nibali al Giro d’Italia 2019. Autore di una ottima cronometro conclusiva, recuperando 51 secondi a Richard Carapaz (Movistar) e facendo registrare il miglior tempo fra i big, il capitano della Bahrain-Merida chiude così a 1’05” dalla Maglia Rosa, salendo per la sesta volta consecutiva sul podio finale della Corsa Rosa, per un totale di undici podi complessivi (e quattro successi) nei grandi giri. Un risultato dunque comunque ancora di grande spessore per il siciliano, che non mostra amarezza per come questo secondo posto è maturato.
“Non ho nessun rimpianto – conferma dopo l’arrivo – Penso di aver fatto un bel Giro, che è stato molto combattuto e difficile. Sulla strada abbiamo trovato grandissimi rivali e non era semplice portare a casa la vittoria. Carapaz ha dimostrato di essere in grandissima condizione e ha fatto una grandissima corsa, così come tutta la Movistar. Non ha rubato nulla, è andato molto forte“.
Pur avendo già ammesso l’errore di averlo probabilmente sottovalutato nel lasciarlo andare nelle prime grandi tappe di montagna, quando si marcava stretto con Primoz Roglic, il siciliano comunque sottolinea la grande prova dell’ecuadoriano, anche nella famosa tappa di Courmayeur, sostanzialmente il giorno in cui la corsa si è decisa con Carapaz che è andato ad indossare la Maglia Rosa facendo il vuoto alle sue spalle. “Abbiamo sbagliato, ma Carapaz ha contrattaccato subito ed è andato fortissimo – precisa – Noi ci siamo marcati, ma recuperare quello svantaggio non era semplice e le gambe dietro erano quelle”.
Se si pensa a quanto ha dovuto superare nel corso dell’ultimo anno, da quella caduta al Tour de France, il siciliano non può chiaramente che essere soddisfatto di quanto ottenuto in queste tre settimane. “È stato un lungo periodo difficile ed essere tornato al Giro, a lottare per la vittoria generale, non è stato semplice – aggiunge – Ho vissuto un inverno molto difficile, poi ad inizio stagione piano piano ho cominciato a ritrovare la condizione. Sapevo che l’obiettivo era venire al Giro e giocarmi la classifica. Arrivare secondo non è un cattivissimo risultato“.
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