Favoriti Maglia Rosa Giro d’Italia 2023: sarà duello Evenepoel – Roglic? Ineos, Bahrain e Bora non sono d’accordo

Cresce l’attesa per il Giro d’Italia 2023 che si preannuncia veramente spettacolare. Quest’anno gli occhi di tutti saranno per la sfida tra Remco Evenepoel e Primoz Roglic, i due grandi favoriti per il successo finale, che si sono già dati battaglia regalando spettacolo alla Volta a Catalunya nel mese di marzo. Ma nel corso delle tre settimane che andranno dal 6 al 28 maggio molte cose potranno accadere, con molti rivali di spessore che non staranno certo a guardare e proveranno ad inserirsi nella lotta per conquistare l’ambito Trofeo Senza Fine. Per salire sul podio finale di Roma avranno un peso fondamentale anche le tre prove a cronometro in programma, per un totale di 73,2 chilometri da percorrere in maniera individuale. La prima, con partenza da Fossacesia Marina, farà alzare il sipario sulla corsa, dando già una prima impronta alla classifica generale, mentre si preannuncia decisiva quella di sabato 27 maggio, penultimo giorno di gara, che prevede la cronoscalata al Monte Lussari.

Favoriti Maglia Rosa Giro d’Italia 2023

Come detto l’attesa è tutta per il duello tra Remco Evenepoel (Soudal Quick-Step) e Primoz Roglic (Jumbo-Visma). I due sembrerebbero partire sostanzialmente alla pari, anche se la sfida che li ha già visti protagonisti lo scorso mese di marzo alla Volta a Catalunya ha visto prevalere (per soli 6 secondi!) lo sloveno. Ovviamente la corsa catalana, nella quale hanno anche conquistato due tappe a testa, non è paragonabile, per difficoltà e lunghezza, ad un Grande Giro, dove la fatica e le incognite hanno certamente un peso maggiore. Il campione del mondo arriva a questo appuntamento col vento in poppa e il pieno di fiducia, dopo lo splendido bis offerto alla Liegi-Bastogne-Liegi. Per lui sarà la seconda apparizione sulle strade italiane dopo quella conclusa con un ritiro, dopo tanta sofferenza, nel 2021, ma da allora molte cose sono cambiate e il giovane belga ha acquisito ulteriore consapevolezza nei suoi grandissimi mezzi col successo alla Vuelta a España 2022, letteralmente dominata, subito seguito dalla conquista della maglia iridata a Wollongong. Al suo fianco avrà una squadra pronta a offrirgli tutto il supporto necessario nella quale sono presenti scalatori importanti come Mattia CattaneoJan Hirt Ilan Van Wilder.

Da parte sua, invece, Primoz Roglic è determinato a conquistare una corsa in cui torna dopo il terzo gradino del podio ottenuto nel 2019, in un’edizione contraddistinta dal suo duello con Vincenzo Nibali ma, alla fine, vinta da Richard Carapaz. Nel frattempo, lo sloveno si è messo in bacheca tre edizioni della Vuelta a España e non vuole certamente ricadere nello stesso errore di quattro anni fa, quando il reciproco, ed eccessivo, controllo con Nibali, lasciò via libera al terzo incomodo, Richard Carapaz, che andò a vincere la corsa. Anch’egli avrà a disposizione una squadra totalmente votata alla sua causa, in cui spiccano corridori come Koen Bouwman, vincitore della classifica dei GPM della scorsa edizione, Rohan Dennis, ex campione del mondo a cronometro e gregario preziosissimo nel successo di Geoghegan Hart al Giro 2020, e soprattutto Sepp Kuss, uomo chiave per le vittorie di Roglic alla Vuelta e per il Tour de France conquistato da Vingegaard, che ci aspettiamo di vedere al fianco del suo capitano sulle grandi salite.

Ma sono diverse le squadre che si presenteranno al via di questo Giro d’Italia con l’obiettivo di inserirsi nella lotta per il successo finale, con l’intenzione di non limitarsi ad assistere al duello fra i due superfavoriti. Tra queste si presenterà in forze al via dall’Abruzzo la Ineos Grenadiers che schiererà con diverse punte possibili, anche se gli uomini di riferimento saranno, almeno in partenza, Tao Geoghegan Hart e Geraint Thomas. Il primo, unico corridore tra i 176 partenti ad aver già vinto il Giro, sembra aver ritrovato la condizione che gli permise di imporsi tre anni fa, come dimostra la recente vittoria al Tour of the Alps, in cui ha conquistato anche due tappe, e i tanti buoni piazzamenti ottenuti in questi mesi, compreso il terzo gradino del podio alla Tirreno-Adriatico. Mentre il gallese, che arriva alla Grande Partenza con diverse incognite sulla sua effettiva condizione a causa di alcuni problemi avuti quest’inverno, vuole invertire un rapporto finora sfortunato con la Corsa Rosa: infatti le sue due ultime partecipazioni, sulle quattro totali, sono coincise con altrettanti sfortunati ritiri. Ma la formazione britannica potrà giocarsi anche le preziosissime carte di Thymen Arensman e Pavel Sivakov, entrambi ottimi scalatori e in grado di fornire un utilissimo supporto ai capitani oltre che di togliersi soddisfazioni in prima persona, qualora fosse data loro via libera.

Formazione che punta forte sulle salite anche quella della Bora – hansgrohe che per “difendere il titolo” vinto lo scorso anno da Jai Hindley, si affiderà ad Aleksandr Vlasov. Il suo obiettivo è quello di riuscire a salire sul podio, dopo averlo sfiorato nel 2021, quando concluse al quarto posto. Ottimo scalatore, e in grado di difendersi nelle prove contro il tempo, ha confermato anche lo scorso anno la sua costante crescita ottenendo un buon quinto posto in rimonta alla sua prima partecipazione al Tour de France. Accanto al russo ci sarà Lennard Kämna, lo scorso anno fondamentale per la vittoria di Hindley, che, oltre ad avere libertà di azione per andare a cogliere qualche successo di tappa come accadde lo scorso anno sull’Etna, potrebbe anche provare a testarsi in ottica classifica generale, dopo i buoni segnali lanciati al Tour of the Alps. Da non sottovalutare nemmeno la presenza di Patrick Konrad e Bob Jungels, pronti a dare il proprio contributo soprattutto in montagna.

Dopo aver conquistato due podi nelle ultime due edizioni, con Damiano Caruso e Mikel Landa, la Bahrain Victorious riporrà le sue ambizioni di ottenere un buon risultato in classifica generale soprattutto su Jack Haig. L’australiano, terzo alla Vuelta a España 2021, ha avuto un inverno difficile condizionato dai postumi della caduta che lo mise ko durante l’ultimo Tour de France, ma ha dato segnali confortanti al recente Tour of the Alps, concluso sul terzo gradino del podio. Accanto a lui ci saranno, però, corridori con le qualità per esserne anche valide alternative in ottica classifica generale, a cominciare da Damiano Caruso, che nell’edizione di due anni fa fu battuto solamente da uno straordinario Egan Bernal. Il ragusano, uscito bene dal Giro di Romandia, concluso al terzo posto, troverà un percorso che potrebbe esaltarne le caratteristiche e non è da escludere che, come avvenne nel 2021, possa essere lui a diventare l’uomo di riferimento della sua squadra. Sarà importante, poi, la presenza di Santiago Buitrago, vincitore lo scorso anno sul traguardo di Lavarone e reduce dall’ottimo terzo posto alla Liegi.

Non dovrebbero esserci, invece, dubbi sul ruolo di capitano di João Almeida (UAE Team Emirates), che si rivelò ad alti livelli proprio sulle strade della Corsa Rosa nel 2020, quando chiuse al quarto posto dopo aver vestito a lungo la Maglia Rosa. Il portoghese punterà senza mezzi termini a un posto sul podio, dopo che lo scorso anno fu costretto a lasciare la corsa a causa del Covid a quattro tappe dalla fine mentre era in piena lotta per il terzo gradino del podio. Al suo fianco Jay Vine, che dopo un ottimo inizio di stagione coronato col successo al Tour Down Under, è rimasto fermo a causa di un infortunio al ginocchio accusato in allenamento alla vigilia dell’UAE Tour. Lontano dalle corse da febbraio, saranno, quindi, un’incognita le reali condizioni fisiche dell’australiano, che all’ultima Vuelta è stato tra i più forti in salita riuscendo a conquistare due tappe. Se starà bene, potrebbe ritagliarsi uno spazio interessante, considerata la sua grande crescita sia in salita che a cronometro, oltre a fornire un prezioso appoggio al proprio capitano. Appoggio che arriverà anche da Brandon McNulty e Davide Formolo, entrambi a loro volta in grado di ottenere un piazzamento in top10 oltre che, soprattutto, di cercare l’occasione giusta per cogliere un successo di tappa.

Proverà a ritrovare soddisfazioni dopo un paio di stagioni deludenti Hugh Carthy (EF Education-EasyPost) che ha chiuso le sue ultime partecipazioni alla Corsa Rosa in ottava e nona posizione. Il britannico vuole tornare ai livelli che gli consentirono di salire sul terzo gradino del podio alla Vuelta a España 2020, quando si impose anche in cima all’Angliru. Il secondo posto al recente Tour of the Alps sembra un buon viatico per un corridore che potrà contare anche sul supporto dell’esperto Rigoberto Uran che torna sulle strade del Giro dopo sette anni. Il colombiano, ormai lontano dai fasti che lo portarono per due volte consecutive sul secondo gradino del podio nel 2013 e nel 2014, è ancora in grado di dare il suo contributo come dimostra l’ultima Vuelta, conclusa al nono posto ed impreziosita da un successo di tappa.

Vorrà lasciare sicuramente il segno alla sua ultima partecipazione al Giro, Thibaut Pinot (Groupama-FDJ). Il transalpino, che non ha mai nascosto di amare particolarmente la Corsa Rosa, proverà a lottare per un risultato importante, rinfrancato dal Giro di Romandia che ne ha rilanciato fiducia e ambizioni. Accumunato al francese per quanto riguardo il conto aperto con la sorte, Domenico Pozzovivo (Israel-Premier Tech) andrà a caccia di un buon piazzamento finale in classifica. Lo scalatore lucano, che inizierà il suo 24esimo Grande Giro della carriera, vorrà entrare per la nona volta nei primi dieci in classifica generale, dopo che con l’ottavo posto dello scorso anno divenne il più anziano a centrare la top10 dal 1924, quando a riuscirci fu il 42enne Giovanni Rossignoli.

Tra gli italiani al via punterà a fare bene anche Lorenzo Fortunato (Eolo-Kometa), reduce dal successo alla Vuelta Asturias. Vincitore in cima allo Zoncolan nel 2021, dovrebbe inizialmente curare il piazzamento in classifica generale, salvo poi poter cambiare in corsa i propri obiettivi andando a caccia di tappe o eventualmente lottando per la maglia degli scalatori. Mentre per la prima volta in carriera indosserà i gradi di capitano in un GT Eddie Dunbar (Team Jayco-AlUla) che proverà ad ottenere un buon piazzamento in classifica generale, facendo valere le sue buone doti da scalatore. Proverà a fare classifica anche Aurélien Paret-Peintre (Ag2r Citroën), uomo di riferimento della formazione francese, che ha ottenuto un sedicesimo posto nella sua unica partecipazione al Giro nel 2020. Mentre tra i più giovani cercherà di mettersi in luce l’emergente Andreas Leknessund (Team DSM) che possiede buone doti sia in salita che a cronometro.

Borsino dei Favoriti Giro d’Italia 2023

***** Primoz Roglic
**** Remco Evenepoel, Tao Geoghegan Hart
*** João Almeida, Geraint Thomas, Aleksandr Vlasov
** Hugh Carthy, Damiano Caruso, Jack Haig, Thibaut Pinot
* Thymen Arensman, Lennard Kämna, Domenico Pozzovivo, Rigoberto Uran, Jay Vine

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