Volta a Catalunya 2024, Nick Schultz incredulo per la vittoria: “È un’enorme sorpresa per me, stavo lavorando per Williams”

Nick Schultz ancora incredulo per il successo nella prima tappa della Volta a Catalunya 2024. Il corridore della Israel-Premier Tech è riuscito ad anticipare la volta del gruppo partendo all’attacco quando mancava poco più di 1 chilometro al traguardo di Sant Feliu de Guíxols, resistendo fino alla linea d’arrivo al recupero di un arrembante Tadej Pogacar (UAE-Emirates) che ha dovuto accontentarsi del secondo posto. Per Schultz questa è la vittoria più grande della sua carriera, ed è arrivata quasi per caso, visto che, come ha detto ai nostri microfoni nel dopo tappa, stava lavorando per il compagno di squadra Stephen Williams.

Tutti dopo il traguardo si chiedevano cosa fosse accaduto nel finale di tappa, compreso lo stesso corridore australiano: ”Forse anche io dopo il traguardo mi chiedevo cosa fosse successo. Questa è un’enorme sorpresa per me. Penso che il mio obiettivo di oggi fosse molto chiaro, ovvero tenere Stephen alla mia ruota nella discesa finale fino all’ultima curva. Poi nella svolta a sinistra lui mi ha urlato di continuare a spingere e ha fatto creare il buco. In quel momento pensavo solo a pedalare al massimo per invogliare qualcuno a seguirmi, ma sono arrivato ad avere un buon vantaggio. Mi sono guardato indietro un paio di volte e sapevo che dovevo solo spingere più forte possibile fino al traguardo. Non avrei mai pensato che questa cosa potesse andare a buon fine, ma è successo”.

Per sua stessa ammissione Schultz deve dire grazie al compagno di squadra per questa vittoria, ma non solamente a lui. “Sono davvero riconoscente a Stevie perché lui stesso avrebbe potuto vincere la tappa – prosegue – Ma anche al resto del team, perché c’è un atmosfera davvero incredibile in squadra, abbiamo uno staff fantastico e un grande gruppo di corridori. Questo ripaga il duro lavoro di tutti. Io sono quello che ha tagliato il traguardo per primo oggi e questo significa che le cose vanno davvero bene. Non sono un ragazzo che vince molto spesso, quindi devo dire grazie al team e a tutti quelli che mi stanno vicino. La mia fidanzata è qui oggi ed è davvero speciale, non avevo mai gareggiato davanti a lei, e farlo vincendo è una grande cosa”.

Cosa passa per la testa di un outsider che si trova a poche centinaia di metri dal traguardo con un buon vantaggio su un campione come Tadej Pogacar? ”Forse è proprio questo è il bello di non essere il grande favorito. Non avevo nulla da perdere, nella mia testa stavo facendo il mio lavoro. Non stavo correndo per la vittoria, ma per aiutare Stevie, quello era il mio obiettivo per tutta la giornata. Non ho mai pensato nemmeno un momento al fatto che potessi vincere io questa tappa. Pensavo solo a lavorare per la squadra. Poi alla fine ho pensato che dovevo dare davvero tutto perché se arrivo quinto, o trentesimo, o vengo ripreso non cambia nulla. Quindi dovevo solo andare al mio massimo per tagliare per primo la linea. Sono sicuro che domani tornerò a fare il mio lavoro, quindi mi devo godere la giornata con indosso la maglia di leader. Sono realista, non sono qui per lottare per la classifica generale, ho appena fatto la più grande vittoria della mia carriera, me la voglio godere e il modo migliore è fare ciò che più amo, aiutare gli altri ragazzi”.

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