Movistar, Quintana sulla sfida Giro-Tour: “Mi sento un po’ come Pantani”

Nairo Quintana ha scelto di tentare l’accoppiata Giro d’Italia 2017 e Tour de France 2017. La notizia è già nota da alcune settimane, dopo mesi di rumors fra conferme e smentite, ma poche volte il colombiano ha spiegato i motivi che lo hanno spinto a decidere di tornare alla Corsa Rosa. È lo stesso scalatore della Movistar a spiegare la sua decisione in una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport: “Aver vinto il Giro ci obbligava moralmente a partecipare all’edizione numero 100: sentivo che non potevo mancare per l’ importanza dell’appuntamento e per una forma di riconoscenza per questa grande corsa che mi ha regalato il mio primo grande trionfo. Col Tour abbiamo un grosso debito che dobbiamo saldare, sia per la squadra sia per me è una corsa troppo importante. Il Giro l’abbiamo scelto per l’emozione della corsa, il Tour per il compromesso che ci lega alla gara. Siamo perfettamente consci delle difficoltà e dei grandi rivali che ci aspettano”. “I 40 giorni di competizione prima del Tour mi sembrano ben calibrati – aggiunge l’ultimo vincitore della Vuelta a España – Non è un carico eccessivo, dopo la Vuelta ho potuto godere di un periodo di riposo abbastanza lungo, seguito da una buona preparazione costruita pensando a come arrivare al 100% nei due grandi giri. Abbiamo fatto la programmazione utilizzando l’esperienza accumulata nelle scorse stagioni”.

L’ultimo a riuscire nell’impresa di fare doppietta al Giro ed il Tour è stato Marco Pantani nel 1998 e proprio un paragone con Il Pirata ha voluto tracciare lo scalatore di Cómbita: “Mi sento un po’ come Pantani, ci assomigliamo anche fisicamente. È una sfida. Complicata. Perché il ciclismo di oggi è differente. Non so se più difficile di quello di prima, perché non ho vissuto quell’epoca, però diverso sì. L’impressione che ho è che in passato i distacchi alla fine di una grande corsa tendevano
ad essere più marcati. Poteva bastare una tappa per scavare un buon buco con gli avversari. Oggi ogni giorno è una lotta, spesso le tappe si decidono per secondi di differenza. Per questo la doppietta rappresenta una motivazione in più, è una sfida che ci ha attratti e che ci siamo prefissi prendendo questo “rischio”“.

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