16^ Bici al Chiodo assegnata ad Alessandro Ballan

Entusiasmo e commozione per i quattrocentotrenta ex corridori ciclisti, radunati a Campagnola Emilia, ospiti nell’ampia sala del Circolo 2000, in occasione della consegna del premio la “Bici al Chiodo”, diventata la festa ciclistica più attesa ed importante, indetta dall’Ass. Ex Corridori Ciclisti (foto Soncini).

La cittadina emiliana diventata nell’occasione la capitale del ciclismo, di quello storico, dove sono state rievocate oltre sessant’anni di imprese sportive sulle due ruote, in pratica dal dopoguerra ad oggi.

La 16^ edizione della Bici al Chiodo, è stata assegnata ad Alessandro Ballan, il campione del mondo di Varese 2008, ed altre vittorie importanti ottenute tra i professionisti, tra le quali il Giro delle Fiandre.

“Si tratta della prima volte dopo il mio stop alle corse che ricevo un premio. Non immaginavo una cerimonia di questo genere. Sono commosso vedermi circondato da tanta gente che hanno dedicato la loro vita al ciclismo. E’ una bella giornata. Ho deciso di smettere con le corse, anche se le forze mi permettono di continuare. Non c’erano più le condizioni. Per il futuro ha alcuni progetti.”.

Assieme a Ballan, che vive a Castelfranco Veneto, sono premiati anche Franco Balmamion e Italo Zilioli come grandi ex, Monia Baccaille e Matteo Tosatto consegnato da Danilo Barozzi, 90 anni il prossimo agosto.

Premio alla Stampa a Gregori e Riccardo Magrini per la Tv. Premio William Grassi per i giovani emergenti, Nicolò Costa Pellicciari e Francesco Calì.

 

La giornata della Bici al Chiodo, abbraccia ogni settore del ciclismo. Quello delle glorie del passato, del futuro e quello della speranza. Nell’occasione si sono riuniti gli azzurri del Tour dell’Avenir del 1966, col vincitore Mino Denti e i reduci della più grande squadra ciclistica della storia di Reggio, ovvero il Gs Giglio attivo a cavallo degli anni Sessanta.

In passerella poi Marina Romoli, imbattibile tra le juniores, costretta su di una carrozzina causa un terribile incidente in allenamento nel 2010. Marina però non si arrende e ha continuato a lottare fondando una onlus per dare la speranza a chi come lei, ha subito una lesione alla spina dorsale.

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