Philippe Gilbert si aspetta di tutto dalla tappa odierna del Tour de France 2022. Tra i corridori più esperti in gruppo (proprio ieri ha festeggiato sulle strade della Grande Boucle il suo quarantesimo compleanno), il portacolori della Lotto Soudal sa bene cosa vuol dire pedalare sul pavé: d’altronde nel suo palmares figurano sia il Giro delle Fiandre 2017, sia la Parigi – Roubaix 2019. Il vallone è quindi ben consapevole di quello che potrebbe succedere oggi in corsa e sa che ci sarà grande spettacolo, ma anche che gli uomini di classifica rischieranno molto: non tutti, infatti, sono avvezzi a pedalare su terreni di questo tipo.
“È una cosa buona fino ad un certo punto – ha dichiarato il classe 1982 a LaVoixduNord– Se Pogacar dovesse cadere sulle pietre, allora anche ASO (la società organizzatrice della Grande Boucle, ndr), si arrabbierà. Può succedere in qualsiasi punto se lanciamo un gruppo non preparato: chi viene alla Parigi – Roubaix sa come si correre sulle pietre, ma al Tour è pieno di corridori che non hanno la tecnica giusta e che sono troppo leggeri. Si può dibattere, ma fino a questo momento è stato un grande spettacolo. È quello che vogliono; è come pedalare su un ponte senza protezioni: se cadi, muori…”
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