Tour de France 2019, Top/Flop del giorno

La nostra rubrica che, tra il serio ed il faceto, traccia il bilancio della giornata appena conclusasi al Tour de France 2019.

TOP

Daryl Impey (Mitchelton-Scott): Il sudafricano fa pesare tutta la propria esperienza correndo con grande intelligenza, gestendo lo sforzo in salita e muovendosi alla perfezione, centellinando le energie. Nella decisiva salita sembrava dover restare dietro, ma è l’unico a trovare le forze per rilanciare e riportarsi sulla testa della corsa, conservando comunque ancora le energie per seguire la successiva azione di Benoot. Per il belga poi nessuna speranza in volata, dove il sudafricano mostra di essere di un’altra categoria.

Tiesj Benoot (Lotto Soudal): Fa tutto bene, decidendo anche nel finale di non giocare di pura tattica, ma sulla sua strada trova un avversario troppo ostico. È lui a fare la differenza in salita, seguendo i movimenti di Nicolas Roche, per poi rilanciare ulteriormente nei momenti chiave. Purtroppo per lui, non riesce a staccare, né a sfiancare abbastanza Impey, che lo batte impietoso nella volata conclusiva, che affronta nell’unico modo per lui possibile.

Michal Kwiatkowski (Team Ineos): Il polacco è pronto a reagire all’unico scossone di giornata, senza scomporsi, aumentando man mano il ritmo, senza forzare improvvisamente, per rientrare sull’azione di Bardet, Porte e Bennett. L’ex iridato lo fa sembrare quasi facile, dimostrando ancora una volta quanto è prezioso alla causa visto che tutti gli altri compagni perdono contatto in quel frangente.

FLOP

Rui Costa (UAE Team Emirates): Il portoghese sbaglia completamente i tempi della sua azione, probabilmente non troppo convinto che quella che era appena partita era l’azione giusta. Si fa sfuggire anche Soler, non avendo il coraggio di muoversi per primo, finendo così per fallire l’inseguimento ad una manciata di secondi. Fosse riuscito a rientrare sarebbe stato tra i più temibili, ma non gli resta che l’amarezza di non poterlo mai scoprire.

Marc Soler (Movistar): Lo spagnolo riesce a rientrare sui primi attaccanti, ma il grande dispendio di energie profuso in quella fase di corsa lo porta ad accusarne la fatica nel finale, quando invece poteva essere l’uomo più temibile. È infatti proprio in salita che lo scalatore iberico viene distanziato, subendo una corsa sulla quale si poteva pensare potesse invece far pesare le sue qualità. Una occasione persa e in questo Tour con due capitani potrebbe non averne ancora molte…

Jasper Stuyven (Trek-Segafredo): Il belga chiede troppo al proprio fisico, cercando di allungare anche in salita, quando invece sarebbe stato più saggio giocare di rimessa, per conservare le energie da spendere al momento giusto. Era probabilmente il più temuto vista le sue qualità in salita come allo sprint, ma si gioca male le sue carte, cedendo forse alla pressione di essere considerato il favorito e l’uomo da battere.

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