Tadej Pogacar (UAE Team Emirates XRG): La caduta non sembra averlo minimamente intaccato e il campione del mondo oggi offre uno spettacolo dei suoi, con un lungo assolo di dodici chilometri che potrebbe aver messo una pietra tombale sulle speranze dei suoi rivali. Una prestazione di assoluto livello che è assolutamente inimitabile dalla concorrenza, costretta a lasciarlo andare per rivederlo solo dopo l’arrivo. Toccante anche la dedica finale al giovane Samuele Privitera.
Florian Lipowitz (Red Bull – Bora – hansgrohe): Il tedesco conferma di avere raggiunto un livello ormai altissimo e se la tenuta sulle tre settimane sarà questa è davvero un serio candidato al podio finale, e forse anche qualcosa in più per quanto mostrato oggi, con una splendida rimonta che lo ha visto avvicinarsi pericolosamente a Jonas Vingegaard. Le gerarchie interne ormai sembrano chiare e chissà che con un Roglic a sua volta comunque in crescita non possa ambire davvero a qualcosa in più.
Remco Evenepoel (Soudal Quick-Step): Il distacco all’arrivo è consistente e davanti a lui arrivano non pochissimi corridori. Ma considerando che era andato in difficoltà già sulla prima salita di giornata, dove aveva raggiunto un ritardo di un minuto, è quasi un miracolo che sia ancora sul podio nella generale. Se è così che supera le giornate storte, sarà davvero dura spodestarlo e anche lui potrebbe anche pensare di far meglio della passata stagione…
Visma | Lease a Bike: Non solo la bomba che provano a lanciare non esplode, ma in realtà gli si ritorce contro. Il ritmo che voleva mandare in difficoltà il campione del mondo e i suoi compagni in realtà vede andare in difficoltà Matteo Jorgenson e per aspettarlo la squadra mostra una prima debolezza. L’americano va più volte in difficoltà e rallenta tutti, chiedendo anche lavoro extra ai compagni che infatti spendono energie preziose, lasciando poi da solo il leader prima del previsto. Non brillantissimo alla fine neanche Jonas Vingegaard, che subisce una sconfitta piuttosto pesante. Non necessariamente definitiva, ma comunque difficile da incassare e da ribaltare.
Carlos Rodriguez (Ineos Grenadiers): La squadra prende la fuga per lanciarlo verso il successo e i suoi compagni fanno il diavolo a quattro per tenere lontano il gruppo e fare poi la selezione tra gli attaccanti. Ma quando arriva il momento di salire in cattedra, lo spagnolo sparisce, senza riuscire a seguire il ritmo degli altri che ci provano. Molto improbabile che anche al meglio avrebbe potuto vincere, ma così non è altro che la conferma che in questo Tour è ben lontano dal suo livello migliore.
Enric Mas (Movistar): Forse è la caduta dei giorni scorsi che si fa sentire, ma in una tappa che sulla carta era fra le più adatte alle sue caratteristiche, l’esperto scalatore iberico sparisce presto dal gruppo incassando un ritardo pesante quando invece poteva ancora pensare di rientrare almeno nei primi dieci della generale. Tra i primi a perdere contatto quando il ritmo sale, non riesce poi neanche a limitare i danni come i corridori che attorno a lui si staccano, venendo sconfitto anche mentalmente.