Top/Flop della Settimana

La nostra rubrica che, tra il serio e il faceto, traccia il bilancio della settimana appena conclusasi.

TOP

 

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Ciclismo Cup: Siamo solo alla prima corsa, ma in verità già il progetto merita il plauso. L’idea finalmente di mettere insieme tutte le corse del calendario italiano per poterne fare un unico pacchetto può essere vincente. L’intenzione di offrire al pubblico italiano un prodotto a 360°, che tenga conto delle esigenze di un pubblico moderno, dalle televisioni al web passando per i social, fa ben sperare per il ciclismo nostrano, che potrebbe veramente essere finalmente arrivato nel nuovo millennio.

Diego Ulissi: Finalmente il livornese conquista la corsa di casa. Per farlo corre in maniera aggressiva, staccando tutti di (pre)potenza e resistendo da solo a una ventina di corridori al suo inseguimento. Non c’era modo migliore per iniziare davvero il suo nuovo (in molti sensi) anno. Una vittoria nel suo orticello, prima di andare alla ricerca della consacrazione internazionale che gli manca.

Nairo Quintana: Dopo la cronosquadre in molti pensavano che le sue speranze di vittoria fossero finite, invece il colombiano non si è lasciato abbattere, dimostrando ancora una volta lua sua forza. Nel giorno del suo compleanno si regala l’ennesima dimostrazione del suo talento in salita, con una vittoria di tappa che gli consegna anche una corsa che sembrava persa. Ma non per lui: la calma è la virtù dei forti

FLOP

FLOP

Andriy Grivko: Un gesto quasi incomprensibile quello del corridore ucraino, che non ha nessuna assolutamente giustificazione. Né la tensione, né la provocazione. Giustamente punito con l’espulsione dalla corsa dopo che la sua stessa squadra ne aveva preso le distanze, il portacolori della Astana ha dimostrato un carattere difficile, che in molti non hanno esitato a sottolineare dopo l’accaduto.

Chris Froome: Non vincere adesso non ha sostanzialmente nessuna importanza, ma quando si abitua bene il pubblico poi basta poco perché si noti la differenza. Per la prima volta dal 2013 (ovvero da quando il brutto anatroccolo si è definitivamente trasformato in cigno), il Keniano Bianco non ha vinto la corsa del suo debutto. A tutte le latitudini finora aveva subito lasciato il segno, ma quest’anno si è dovuto accontentare di un sesto posto senza brillare.

Mark Cavendish: Dopo un 2016 molto impegnativo e lungo, che lo ha visto staccare tardi per i suoi impegni in pista, era prevedibile che Cannonball non fosse proprio nelle migliori condizioni ad inizio stagione. Al momento si trincera dietro un “sarò in forma quando serve”, ma le sue prestazioni al Dubai Tour sono comunque state abbastanza deludenti, mai realmente capace di impensierire i migliori.

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