Olav Kooij (Visma | Lease a Bike): Tocca a lui chiudere una due giorni perfetta, dal punto di vista sportivo, per la squadra neerlandese. I compagni di squadra gli apparecchiano una tavola decisamente appetitosa e lui non si esime dall’inforchettare una vittoria di prestigio, la seconda della sua partecipazione a questa Corsa Rosa. Le sue tre, abbondanti, settimane non erano iniziata bene, ma ha saputo resistere, gestirsi e poi chiudere in crescendo.
Matteo Moschetti (Q36.5): Negli ultimi metri di un Giro per lui difficile, il milanese trova lo spunto giusto per andare ad artigliare un risultato di spessore. Il terzo posto, sul rettilineo conclusivo di Roma, vale parecchio, anche se non quanto quella vittoria che era il suo obiettivo di partenza.
Josef Černý(Soudal Quick-Step): È il terzultimo corridore dell’ordine d’arrivo di Roma, ma merita una menzione per quello che è stato capace di fare fino agli ultimi chilometri. Alla fine della prima settimana era praticamente salito in ambulanza, a seguito di una caduta, ma ha poi deciso di restare in corsa, nonostante un ginocchio ridotto male. Due settimane dopo te lo trovi in fuga, lanciato a gran velocità, alla fine di una fatica che per lui sarà stato probabilmente doppia, rispetto a quella degli altri. Peraltro, è l’ultimo degli attaccanti di giornata a essere raggiunto dal gruppo.
Sam Bennett (Decathlon Ag2R La Mondiale): Ancora una volata senza particolari sussulti da parte dell’irlandese, che arrivava al Giro come uno dei finalizzatori più attesi e che lascia la corsa senza essere mai andato neanche vicino a quel grande risultato che lui stesso si attendeva.
Gerben Thijssen (Intermarché-Wanty): Per la sua squadra è stato un Giro abbastanza incolore e lui non si è discostato da questa tonalità. Anche nell’ultima volata, che poteva permettergli di esprimere la sua potenza pura, finisce infatti nella seconda pagina dell’ordine d’arrivo.
Casper van Uden (Picnic PostNL): Era uno dei più attesi della giornata, considerate le sue caratteristiche di velocista adatto a volate “piene” come è quella di Roma. Il neerlandese non trova però lo spunto giusto quantomeno per lottare per i piazzamenti più importanti, rimanendo lontano dai migliori.
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