La nostra consueta rubrica che traccia il bilancio della giornata appena conclusasi al Giro d’Italia2024.
Andrea Vendrame (Decathlon Ag2r La Mondiale): Voleva a tutti i costi questa tappa, tanto da entrare già nel primo tentativo di fuga, che viene però ripreso, facendosi poi trovare pronto quando parte quello giusto. Fatica in salita rispetto ad altri battistrada, soprattutto nei cambi di ritmo, ma si gestisce alla perfezione e riesce a rimanere con i più forti, sui quali poi fa la differenza in discesa, conscio di dover anticipare per avere una possibilità di giocarsi la vittoria. La mossa è quella giusta e gli consente di iniziare l’ultimo GPM con un buon margine, che poi mantiene quasi inalterato fino al traguardo, dove va a prendersi un meritatissimo successo frutto di tenacia e grande coraggio.
Pelayo Sanchez (Movistar): Conferma di avere un’ottima gamba e oggi dà veramente tutto per provare a bissare il successo di Rapolano Terme, mostrandosi sempre piuttosto brillante in salita. È infatti l’unico che nel finale riesce a riavvicinarsi a Vendrame, anche se purtroppo per lui non basta per andare e riprenderlo, dovendosi così accontentare di un secondo posto che ne avvalora comunque le qualità.
Georg Steinhauser (EF Education-EasyPost): Nonostante le gambe ancora un po’ doloranti dopo l’impresa di due giorni fa, come ammette prima del via, il giovane tedesco è ancora all’attacco e quando la strada sale è tra i più brillanti, riuscendo sempre a seguire le varie accelerate di Alaphilippe. Come agli altri, gli sfugge Vendrame in discesa, e sull’ultimo GPM prova a riportarsi da solo sul corridore veneto, venendo poi raggiunto e superato da Sanchez, ma riuscendo comunque a prendersi il terzo posto, suo terzo piazzamento sul podio nelle ultime cinque tappe.
Geraint Thomas (Ineos Grenadiers): Una distrazione che poteva costare cara quella che il gallese ha a circa sei chilometri dall’arrivo, quando, guardandosi indietro per controllare quanti corridori erano rimasti dopo la salita appena conclusa, finisce per tamponare l’incolpevole Tiberi, cadendo a terra e rompendo pure la bici. Fortunatamente per lui, gli altri big lo aspettano e lui può rientrare senza problemi e senza perdere secondi, ma da un corridore della sua esperienza sono errori che non ci si aspetta e che, nel caso di conseguenze fisiche, possono compromettere un’intera corsa.
Julian Alaphilippe (Soudal-QuickStep): Lo spettacolo che regala e che ha regalato in questo Giro sarebbe da top, ma oggi non si è gestito particolarmente bene in una fuga voluta e promossa da lui. Spende tante energie, forse troppe, cercando di staccare tutti quanti ogni volta che la strada sale, ma così facendo finisce per inimicarsi i compagni d’avventura, che collaborano poco nell’inseguimento a Vendrame. Un peccato, perché correndo con più intelligenza poteva benissimo puntare al bis.
Jhonatan Narvaez (Ineos Grenadiers): Sta andando fortissimo sin da inizio Giro, ma ha anche sprecato diverse occasioni per poter centrare una seconda vittoria dopo quella nella tappa inaugurale. Anche oggi è uno dei più forti tra quelli in fuga quando la strada sale, ma anche oggi commette forse qualche errore tattico, perdendo l’attimo e poi “litigando” e si guardandosi un po’ troppo con gli altri attaccanti, finendo per chiudere con un quarto posto che aumenta i rimpianti visto che si dimostra anche il più veloce tra coloro che giungono appena alle spalle dei primi tre.
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