La nostra consueta rubrica che traccia il bilancio della giornata appena conclusasi al Giro d’Italia2024.
Julian Alaphilippe (Soudal-QuickStep): Nell’intervista dopo l’arrivo tiene a precisare che questa non è una rinascita, ma a quasi un anno dalla sua ultima vittoria e dopo alcune stagioni complicate il successo di Fano è di sicuro un ritorno in grande stile per l’ex campione del mondo, che si inventa un numero (assieme alla preziosa collaborazione di Maestri) con un attacco che appare un po’ pazzo visti i chilometri che mancavano al traguardo e i numerosi inseguitori, ma che alla fine lo riporta ad alzare le braccia al cielo. Una vittoria voluta, cercata e meritata e che spazza via un po’ delle polemiche degli ultimi mesi.
Mirco Maestri (Team Polti-Kometa): Una bella fetta del successo di Alaphilippe è anche merito del 32enne emiliano, che non ha paura, lui che è esperto di fughe, di lanciarsi all’attacco da lontano con il transalpino, al quale non fa mai mancare un cambio, andando forse anche oltre le proprie possibilità. Alla fine non riesce a salire sul podio di giornata perché, stremato, viene ripreso dai primi inseguitori e chiude nono, ma per la giornata vissuta da protagonista vale quasi come una vittoria.
Matteo Trentin (Tudor Pro Cycling Team): È praticamente uno dei primi ad andare all’attacco a inizio tappa, restando diversi chilometri allo scoperto assieme ad altri due corridori prima che si formi la maxi-fuga di giornata. Nonostante questo e le tante energie spese, è comunque ben presente nel gruppetto che per tanti chilometri prova a riportarsi su Alaphilippe e Maestri, e solo il duro muro finale gli impedisce di fare meglio del sesto posto.
Jhonatan Narvaez (Ineos Grenadiers): Era tra i principali favoriti di giornata e molto probabilmente era il più forte tra quelli in fuga, visto anche il tipo di percorso e la gamba mostrata nelle ultime settimane, ma commette l’errore di farlo capire anche agli altri attaccanti, che quindi non collaborano molto con lui nell’inseguimento ai due battistrada. Sfuma così per lui la possibilità del bis, anche se comunque il secondo posto conferma che sta correndo un gran Giro.
Juan Pedro Lopez (Lidl-Trek): Dopo quella di due giorni fa, trova un’altra fuga per provare magari a cogliere un successo e risalire un po’ in classifica, ma anche oggi fatica e, dopo essere stato ripreso dal gruppo, non riesce neppure a seguire il ritmo dei migliori, perdendo così ulteriore terreno. Dopo aver fatto vedere belle cose al Tour of the Alps, fin qui un Giro abbastanza deludente per lo spagnolo.
Pelayo Sanchez (Movistar): Dopo la vittoria di Rapolano Terme, questa tappa poteva vederlo nuovamente protagonista visto il percorso e le sue caratteristiche. Riesce infatti a centrare la fuga, spendendo però tante energie in un inseguimento solitario, e quando parte il drappello di contrattaccanti all’inseguimento di Alaphilippe e Maestri non riesce a inserirsi, venendo poi ripreso dal gruppo assieme agli altri.
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