Vuelta a España 2024, Wout Van Aert regola Quentin Pacher dopo una lunga fuga!
Si apre con il successo di Wout Van Aert la seconda settimana della Vuelta a España 2024. Andato all’attacco da lontano assieme ad altri quattro corridori dopo un’avvio di tappa ricco di tentativi, il belga della Visma | Lease a Bike ha poi piazzato un allungo a 30 chilometri dalla conclusione ed è rimasto al comando assieme al solo Quentin Pacher (Groupama-FDJ), regolando infine il transalpino in uno sprint a due senza storia sul traguardo di Baiona. Gli altri tre fuggitivi hanno chiuso con un ritardo di 2’01”, con Marc Soler (UAE Team Emirates) che si è preso il terzo posto davanti a William Junior Lecerf (T-Rex Quick-Step) e a Juri Hollmann (Alpecin-Deceuninck), mentre il grosso del gruppo, comprendente tutti i big, è giunto all’arrivo staccato di 5’31”, anticipato di poco da Txomin Juaristi (Euskaltel-Euskadi).
In classifica generale, dunque, resta saldamente al comando Ben O’Connor (Decathlon Ag2r La Mondiale), che mantiene 3’53 di vantaggio su Primoz Roglic (Red Bull-Bora-hansgrohe), 4’32” su Richard Carapaz (EF Education-EasyPost) e 4’35” su Enric Mas (Movistar).
Il video dell’arrivo
Il racconto della corsa
Le prime fasi di corsa sono frenetiche, con Jay Vine (UAE Team Emirates) che parte per primo sin dal chilometro zero, aprendo ad una lunga serie di attacchi. L’australiano non ha fortuna, così come molti dei corridori che ci provano dopo di lui visto il forte controllo che la Decathlon Ag2r La Mondiale opera per evitare che le squadre dei rivali della Maglia Rossa piazzino qualcuno davanti. Tra i più attesi emerge Wout Van Aert (Visma | Lease a Bike), con anche il suo compagno Sepp Kuss che si fa vedere in azione, ma alla fine è Marc Soler (UAE Team Emirates) a portare via l’azione giusta. Con lui si muovono Van Aert e il sorprendente William Junior Lecerf (T-Rex Quick-Step), mentre dietro di loro ogni scatto viene rintuzzato nel corso della prima salita di giornata, l’Alto de Fonfria.
I tre scollinano con appena 15 secondi, ma insistono nella loro azione malgrado da dietro si moltiplichino gli scatti. Fra questi, gli unici ad avere fortuna sono Juri Hollmann (Alpecin-Deceuninck) e Quentin Pacher (Groupama-FDJ), che riesono a rientrare sulla testa della corsa appena conclusa la prima ora di gara, quando il distacco è ancora abbastanza stabile. Dietro, intanto, si prosegue a corrente alternata, concedendo dunque ai battistrada, che invece proseguono regolari, di guadagnare progressivamente. Da un gruppo che comincia a stancarsi di sfuriate continue esce Alessandro De Marchi (Team Jayco AlUla), che riesce a guadagnare terreno, sperando ovviamente di essere raggiunto da altri per riportarsi sulla testa della corsa.
Nessuno, purtroppo per lui, si muoverà, lasciandolo nel mezzo, con i sino a quel momento molto attivi Stefan Küng (Groupama-FDJ) e Michael Woods (Israel – Premier Tech), tra gli altri, che decidono di smettere di provarci. L’azzurro si avvicina ai battistrada fino a scendere sotto i trenta secondi, ma davanti non lo attendono e, quando comincia a perdere terreno, deve arrendersi. La sua azione si esaurisce così entrando nei 70 chilometri finali, quando viene riassorbito da un gruppo che ormai concede cinque minuti, per poi concedere un vantaggio di sei minuti ai piedi del secondo GPM di giornata, dopo aver fortemente rallentato nella lunga pianura intermedia.
Nella salita, davanti proseguono collaborando di buona lena, mentre dietro la Decathlon Ag2r La Mondiale controlla senza problemi e il gap arriva a superare anche i 6’30” prima di calare nuovamente a 6′ in cima all’Alto de Vilachán, che vede Lecerf passare per primo. In vista della successiva asperità, l’Alto de Mabia, il plotone accelera dato che la strada si fa più stretta e tortuosa e, per questo motivo diverse squadre vogliono portare davanti i loro capitani per evitare problemi. Ai piedi dell’ascesa, dunque, il distacco scende a 5’10”, con la Red Bull-Bora-hansgrohe che, portatasi in testa in precedenza, mantiene un buon ritmo anche nel primo tratto della salita, mandando in difficoltà Lennert Van Eetvelt (Lotto Dstny).
La formazione tedesca, però si fa presto da parte e davanti tornano gli uomini Decathlon, che abbassano nuovamente il ritmo, con il belga può così rientrare dopo lo scollinamento, dove il gap dai cinque al comando è di 5’35”. Conclusa la discesa seguente, Van Aert allunga per prendersi i punti al traguardo volante di A Barroca, ma l’accelerazione del belga si trasforma in un attacco che sorprende tutti tranne Pacher, il quale si riporta, non senza fatica, sulle ruote della Maglia Verde. I due iniziano così con una decina di secondi di margine su Soler, Lecerf e Hollmann l’ultimo GPM di giornata, l’Alto de Mougas, lungo il quale il loro vantaggio aumenta leggermente, ma costantemente, anche perché a fare il grosso del lavoro tra gli inseguitori è Soler, mentre Hollmann si stacca nel punto più duro.
Il gruppo, che inizia la salita con 5′ di ritardo, sale regolare fin quando davanti non si porta la EF Education-EasyPost con Jefferson Alexander Cepeda, che impone un importante cambio di ritmo. La sua andatura manda in difficoltà molti corridori, con il gruppo che si riduce a poco più di venti unità, ma, quando l’ecuadoriano finisce il proprio lavoro e si lascia sfilare, la velocità cala di nuovo fin quando a prendere in mano la situazione è la T-Rex Quick-Step con Mattia Cattaneo. Prima del GPM, che Van Aert e Pacher raggiungono con 38″ di margine su Soler e Lecerf, davanti tornano però gli uomini Decathlon, di conseguenza il ritmo torna regolare e da dietro rientrano altri corridori staccatisi in precedenza sia prima che dopo lo scollinamento, dove il gap dai battistrada è di poco inferiore ai 5′.
Da questo momento, in gruppo non accade praticamente più nulla, mentre davanti Van Aert e Pacher aumentano ulteriormente il loro margine sugli inseguitori, che non riescono a riavvicinarsi neppure sul breve strappetto posto a otto chilometri dal traguardo, dove anzi su di loro rientra Hollmann. Né Pacher, né Van Aert tentano un attacco su questa asperità, portando dunque la tappa all’epilogo dello sprint a due, che il transalpino prova a evitare con uno scatto telefonato a 1600 metri dall’arrivo. Il belga non si fa sorprendere e da quel momento resta a ruota, iniziando dunque dalla posizione migliore una volata che si rivela senza storia, con Van Aert che va così a prendersi il terzo successo di tappa in questa Vuelta. Due minuti più tardi, Soler regola Lecerf e Hollmann per il terzo posto, mentre i big chiudono tutti assieme nella prima parte del plotone, che giunge dopo 5’31”.
Risultato Tappa 10 Vuelta a España 2024
Classifiche Vuelta a España 2024
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