Tour de France 2025, impresa dei fuggitivi! Jonas Abrahamsen trionfa su Mauro Schmid, 3° Mathieu van der Poel – Tadej Pogacar nel finale cade ma il gruppo lo aspetta
Emozioni fino all’ultimo metro nella undicesima tappa del Tour de France 2025. Una tappa frizzante che si decide con uno sprint a due tra Jonas Abrahamsen e Mauro Schmid, entrambi reduci dalla fuga del mattino, con la vittoria che va al primo. A chiudere il podio è Mathieu van der Poel che con una azione in contropiede assieme ad altri nomi caldi come l’eterno rivale Wout Van Aert, poi quinto all’arrivo, ha riaperto la corsa nella seconda parte di gara, provando poi una ultima rimonta con una splendida accelerazione sull’ultima asperità di giornata, ma il suo inseguimento non si è concretizzato per sette secondi rispetto alla coppia di testa, che ha saputo resistere con grande tenacia.
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I big si danno invece battaglia solo nell’ultimo GPM, ma alla fine concludono tutti assieme, complice anche una caduta di Tadej Pogacar nel tratto di discesa successiva, con i suoi avversari che decidono di rallentare per aspettare il suo rientro. Pur molto ridotto, il gruppo conclude così compatto per quanto riguarda i big della generale. I 3’28” di distacco dal vincitore non sono ovviamente un pericolo per Ben Healy (EF Education – EasyPost), che va così a conservare la Maglia Gialla con 29 secondi sullo sloveno e 1’29” su Remco Evenepoel.
Il video dell’arrivo
Il racconto della tappa
Dopo il lungo trasferimento iniziale, il chilometro 0 vede subito partire all’attacco Mauro Schmid (Team Jayco AlUla), Davide Ballerini (XDS Astana) e Jonas Abrahamsen (Uno-X Mobility), che riescono a guadagnare solo una decina di secondi di margine, anche perché alle loro spalle i tentativi proseguono. Ad allungare sono infatti anche Wout Van Aert (Visma | Lease a Bike), Connor Swift (Ineos Grenadiers), Jasper Stuyven (Lidl-Trek), Arnaud Démare (Arkéa-B&B Hotels), Benjamin Thomas (Cofidis), Niklas Märkl (Team Picnic PostNL) e Jenno Berckmoes (Lotto), ma molto attivo è anche Jonathan Milan (Lidl-Trek), che tuttavia non riesce a sganciarsi da un gruppo che prosegue ad alta velocità.
Gli inseguitori vengono quindi riassorbiti e il plotone rallenta, con il solo Robert Stannard (Bahrain Victorious) a partire al contrattacco per cercare di colmare i 25″ dal terzetto di testa, che nel giro di poco vedono il loro vantaggio sul gruppo salire a un minuto. Presto, però, ripartono gli attacchi, anche se solo Nelson Oliveira (Movistar) e Thomas Gachignard (TotalEnergies) riescono a sganciarsi brevemente prima di essere ripresi, prima da un drappello di una decina di unità e poi dal resto del gruppo. Nel frattempo, il margine di Schmid, Ballerini e Abrahamsen torna a calare, anche perché con l’inizio della Côte de Castelnau d’Estrétefonds dietro si verificano nuovi allunghi, che portano un drappello di dieci uomini ad avvantaggiarsi.
Si tratta di Wout Van Aert (Visma | Lease a Bike), Matej Mohoric e Fred Wright (Bahrain Victorious), Axel Laurance (Ineos Grenadiers), Quinn Simmons e Jasper Stuyven (Lidl-Trek), Matteo Trentin (Tudor Pro Cycling Team), Ewen Costiou (Arkéa-B&B Hotels), Alex Aranburu (Cofidis) e Brent Van Moer (Lotto), ma la poca collaborazione tra questi corridori fa in modo che il gruppo, spezzatosi in due tronconi, vada subito a riprenderli. Nella seconda parte del plotone rimangono Tadej Pogačar (UAE Team Emirates XRG), Remco Evenepoel (Soudal Quick-Step) e Ben Healy (EF Education-EasyPost), ed è proprio la squadra della Maglia Gialla ad andare a ricucire il gap con la prima parte, dalla quale nel frattempo hanno allungato Kévin Vauquelin (Arkéa-B&B Hotels) e Alexandre Delettre (TotalEnergies).
Il primo, però, si sfila subito, così resta il solo Delettre all’inseguimento del terzetto di testa, che mantiene 40″ di vantaggio. Il transalpino viene presto raggiunto da Marco Haller (Tudor Pro Cycling Team), ma dietro nuovi scatti vedono Mattéo Vercher (TotalEnergies), Clément Berthet e Bastien Tronchon (Decathlon AG2R La Mondiale) allungare e rientrare sui due inseguitori. Alle loro spalle, però, si forma anche un quartetto composto da Connor Swift (Ineos Grenadiers), Gregor Mühlberger (Movistar), Benjamin Thomas (Cofidis) e Xandro Meurisse (Alpecin-Deceuninck), ma appena dopo aver concluso la prima ora di gara, volata a 51,7 km/h, il gruppo tirato dalla Groupama-FDJ va a chiudere su tutti gli inseguitori, avvicinandosi inoltre a 20″ dai battistrada.
A quel punto ripartono nuovamente i tentativi di attacco, con ancora Van Aert molto attivo, ma a scegliere il momento giusto sono Fred Wright (Bahrain Victorious) e Mathieu Burgaudeau (TotalEnergies), che nel giro di qualche chilometro si riportano su Ballerini, Schmid e Abrahamsen. In questa fase il plotone rallenta e, ai -80 dalla conclusione, il margine del drappello di testa arriva a sfiorare i due minuti, ma nonostante questo altri corridori provano a sganciarsi dal gruppo. I primi ad allungare sono Gianni Vermeersch (Alpecin-Deceuninck), Quentin Pacher e Clément Russo (Groupama-FDJ), ma appena dietro di loro si forma un gruppetto di 19 unità: Wout Van Aert (Visma | Lease a Bike), Laurenz Rex e Roel Van Sintmaartensdijk (Intermarché-Wanty), Santiago Buitrago e Kamil Gradek (Bahrain Victorious), Simone Consonni (Lidl-Trek), Xandro Meurisse (Alpecin-Deceuninck), Matteo Trentin (Tudor Pro Cycling Team), Dylan Groenewegen (Team Jayco AlUla), Amaury Capiot (Arkéa-B&B Hotels), Aurélien Paret-Peintre (Decathlon AG2R La Mondiale), Alexis Renard (Cofidis), Cees Bol (XDS Astana Team), Thomas Gachignard e Anthony Turgis (TotalEnergies), Frank Van Den Broek (Team Picnic PostNL), Magnus Cort (Uno-X Mobility), Arnaud De Lie e Sébastien Grignard (Lotto).
Altri corridori provano però a sganciarsi e le varie accelerazioni portano il gruppo a rientrare su questi 19 uomini. Tuttavia, Van Aert e Trentin rilanciano subito assieme a Groenewegen, De Lie e Gradek, e questi cinque si riagganciano rapidamente a Pacher, Russo e Vermeersch, ma poco dopo su di loro rientrano altri atleti, capaci di allungare da un plotone nuovamente spezzatosi in due tronconi. A colmare il gap, tra gli altri, sono Mathieu Van Der Poel (Alpecin-Deceuninck), Ben Healy (EF Education-EasyPost), Kévin Vauquelin (Arkéa-B&B Hotels) e Jonas Vingegaard (Visma | Lease a Bike), mentre reagiscono con un attimo di ritardo Tadej Pogačar (UAE Team Emirates XRG) e Remco Evenepoel (Soudal Quick-Step), che comunque riescono a chiudere.
Sfruttando un rallentamento di questo drappello, il resto del gruppo va a chiudere nel momento in cui allungano decisi Wout Van Aert, Mathieu Van Der Poel, Arnaud De Lie, Axel Laurance e Quinn Simmons, che vanno a formare un quintetto con 50″ di ritardo dal quintetto al comando. Il plotone, invece, finalmente si calma (a parte un tentativo di allungo di Oliveira, che resta in avanscoperta per qualche chilometro prima di rimbalzare indietro) e transita al traguardo volante di Labastide-Beauvoir con due minuti di ritardo dai battistrada, con Milan a passare per primo e a prendere i 4 punti dell’undicesimo posto. A tirare il gruppo si portano due uomini della Israel-Premier Tech, che stabilizzano il gap sui 2’30”, mentre i primi inseguitori riescono a riavvicinarsi agli attaccanti nei chilometri seguenti, scollinando il GPM della Côte de Montgiscard con 26″ di ritardo.
Sulla successiva Côte de Morronsac la situazione non cambia, portando così alla resa del gruppo dopo un ultimo vano tentativo della Groupama – FDJ, così come gli strappi successivi non permettono agli inseguitori di avvicinarsi ulteriormente agli uomini di testa che, spronati da Ballerini, riescono a tenere ancora un ritmo forsennato che impedisce agli inseguitori di chiudere quei 30 secondi rimasti. Si arriva così alla penultima salita di giornata, dove da dietro a muoversi è Quinn Simmons. La sfuriata del campione americano porta alla reazione anche degli uomini di testa, con Schmid che alza il ritmo, costringendo Ballerini alla resa, prima che Abrahamsen piazzi una ulteriore accelerazione che lo vede restare con il solo campione elvetico.
La coppia di testa termina la salita con 15 secondi di vantaggio su Burgaudeau, sul quale poco dopo si riporta Simmons, portandosi appresso uno stremato Wright, mentre gli altri quattro inseguitori transitano con ancora trenta secondi di ritardo, dopo aver ripreso Ballerini. Il distacco resta stabile sino ai piedi dell’ultimo muro di giornata, uno strappo di 800 metri che presenta tuttavia pendenze durissime. Davanti continuano a collaborare e vanno avanti regolari, mentre dietro Burgaudeau ristacca Simmons, ma è Mathieu van der Poel a dare ancora sfoggio di grande classe con una accelerazione violenta che Van Aert e De Lie non possono far altro che seguire a distanza.
In cima tuttavia il fenomeno neerlandese, che ha ripreso gli altri, ha ancora venti secondi da recuperare, con Van Aert e De Lie altri dieci dietro di lui. Senza farsi domande, Van der Poel insiste e continua a guadagnare terreno, ma non basterà perché anche davanti vanno ancora fortissimo e riescono a giocarsi la vittoria con uno sprint a due che sorride ad Abrahamsen. Podio duqnue per il neerlandese, a soli sette secondi, mentre gli altri son regolati da De Lie su Van Aaert, a 53 secondi.
I big arrivano invece assieme dopo 3’28”, ma non è tutto lineare come sembra da questo dato. In salita infatti ci prova per primo Kevin Vauquelin, ma il ritmo di Matteo Jorgenson lo costringe alla resa prima che a scattare sia Jonas Vingegaard. Al danese si accodano Remco Evenepoel e Tadej Pogacar, che reagisce poi prontamente anche alla successiva accelerazione di Jorgenson nelle prime rampe della discesa. Si resta così assieme, con scatti continui, almeno fino a quando, a poco più di cinque dall’arrivo, Tadej Pogacar non finisce a terra, scivolando per un contatto con la ruota di Tobias Johannessen. Lo sloveno scivola e sbatte contro il marciapiede, ma si rialza prontamente. Ripartito con una ventina di secondi di ritardo, il campione del mondo si prepara a un inseguimento serrato, ma rientra velocemente perché davanti sin son rialzati di comune accordo e lo hanno aspettato.
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