Tour de France 2024, Jonas Vingegaard ci prova ma è ancora show di Tadej Pogacar!
Altra prestazione monstre di Tadej Pogacar al Tour de France 2024. Dopo la vittoria di ieri a Pla d’Adet, la Maglia Gialla trionfa in solitaria anche oggi sul Plateau de Beille, staccando nettamente un Jonas Vingegaard che oggi ha provato ad attaccarlo nella lunga salita finale, ma si è dovuto arrendere a cinque chilometri dal traguardo. Al traguardo il distacco fra i due è così di 1’08”, mentre Remco Evenepoel, che anche oggi chiude il podio di giornata, conclude la tappa con un gap di 2’51” dal vincitore di giornata, anticipando di oltre un minuto il suo compagno di squadra Mikel Landa e quasi un altro Joao Almeida.
La nuova generale vede dunque Pogacar consolidare il suo vantaggio, potendo contare ora su un margine di 3’09” su Vingegaard, 5’19” su Evenepoel e ben 10’54” su Almeida, quarto classificato.
Il video dell’arrivo
Il racconto della tappa
Si parte subito in salita con il Col de Peyresourde, che vede subito diversi corridori provare ad andare all’attacco e numerosi altri perdere già contatto dal gruppo. Tra i protagonisti dei vari tentativi ci sono Harold Tejada (Astana Qazaqstan), Maxim Van Gils (Lotto Dstny), Jai Hindley (Red Bull-Bora-hansgrohe), Romain Bardet (Team dsm-firmenich PostNL), Ben Healy (EF Education-EasyPost), Jordan Jegat (TotalEnergies), David Gaudu (Groupama-FDJ) e Oier Lakzano (Movistar). Questi ultimi due allungano assieme a Bardet a poche centinaia di metri dallo scollinamento, con Gaudu che transita in vetta per primo davanti allo spagnolo e al connazionale.
Il gruppo, ridotto già a una quarantina di unità, passa in vetta con una ventina di secondi di ritardo, riavvicinandosi però nel corso della discesa seguente, al termine della quale il terzetto al comando viene riassorbito. Subito dopo, però, parte in solitaria Bob Jungels (Red Bull-Bora-hansgrohe), che viene raggiunto un paio di chilometri più tardi da altri 20 corridori: si tratta di Michael Matthews (Team Jayco AlUla), Michał Kwiatkowski (Ineos Grenadiers), Julien Bernard (Lidl-Trek), Nans Peters (Decathlon Ag2r La Mondiale Team), Nico Denz, Jai Hindley (Red Bull-Bora-Hansgrohe), Lenny Martinez (Groupama-FDJ), Rui Costa (EF Education-EasyPost), Jakob Fuglsang (Israel-Premier Tech), Guillaume Martin (Cofidis), Enric Mas, Alex Aranburu, Davide Formolo e Gregor Mühlberger (Movistar Team), Louis Meintjes e Biniam Girmay (Intermarché-Wanty), Magnus Cort e Tobias Halland Johannessen (Uno-X Mobility), Mathieu Burgaudeau e Jordan Jegat (TotalEnergies).
Questo gruppetto arriva a guadagnare rapidamente più di un minuto sul plotone, sul quale nel frattempo erano rientrati diversi corridori staccatisi in precedenza, con Girmay che va a transitare per primo al traguardo volante di Marignac, prendedosi così 20 punti. L’eritreo, però, è protagonista di un cambio di direzione che lo porta a chiudere Matthews contro le transenne, con la giuria che decide quindi di declassarlo al terzo posto per questa manovra. Poco dopo, i battistrada iniziano il Col de Menté, mentre dietro il gruppo si riavvicina grazie al lavoro dei corridori del Team dsm-firmenich PostNL, che, rimasti fuori dalla fuga, provano a restare vicini al drappello al comando per poi mandare qualcuno all’attacco appena iniziata la salita.
A muoversi per primo dal gruppo sulle prime rampe dell’ascesa è però Richard Carapaz (EF Education-EasyPost), e alle sue spalle si muovono anche Simon Yates (Team Jayco AlUla), Laurens De Plus (Ineos Grenadiers), Bruno Armirail (Decathlon Ag2r La Mondiale), Ben Healy (EF Education-EasyPost), Matteo Sobrero (Red Bull-Bora-hansgrohe), Javier Romo (Movistar), Oscar Onley e nuovamente Romain Bardet (Team dsm-firmenich PostNL). Davanti perdono contatto diversi corridori, mentre Carapaz, aiutato dal compagno di squadra Rui Costa, riesce a riportarsi davanti. In momenti diversi, lo stesso riescono a fare anche De Plus, Sobrero, Healy, Onley e Simon Yates, andando così a formare un gruppetto di 17 unità.
Si ritrovano quindi al comando Simon Yates (Team Jayco AlUla), Laurens De Plus (Ineos Grenadiers), Jai Hindley, Bob Jungels e Matteo Sobrero (Red Bull – Bora – hansgrohe), Lenny Martinez (Groupama-FDJ), Richard Carapaz e Ben Healy (EF Education-EasyPost), Jakob Fuglsang (Israel-Premier Tech), Guillaume Martin (Cofidis), Enric Mas, Alex Aranburu e Javier Romo (Movistar Team), Louis Meintjes (Intermarché-Wanty), Oscar Onley (Team dsm-firmenich PostNL), Magnus Cort (Uno-X Mobility) e Tobias Halland Johannessen (Uno-X Mobility). Cort e Jungels perdono però contatto nell’ultimo chilometro della salita, ma Jungels riesce a riportarsi davanti dopo il GPM, conquistato da Romo. Il gruppo, tirato dagli uomini della Visma | Lease a Bike e nuovamente ridotto a 40-50 unità, scollina invece con un ritardo di 1’40”.
La situazione rimane piuttosto stabile nella discesa successiva, mentre nella salita del Col du Portet d’Aspet il plotone torna a guadagnare qualcosa sui battistrada, dove è soprattutto Jungels a incaricarsi di fare il ritmo. I 16 attaccanti passano quindi in vetta con un margine di 1’10”, e poco dopo restano in 15 perché Meintjes è vittima di una foratura. Grazie soprattutto al lavoro di Sobrero e Jungels il vantaggio torna a salire in modo importante, con la testa della corsa che entra nei cento chilometri conclusivi con un vantaggio di 2’40”, aumentando ulteriormente il suo margine fino ai 3’30”, a 75 chilometri dalla conclusione.
Il forcing della Red Bull – Bora – hansgrohe porta ad un frazionamento in testa, con solo De Plus, Mas e Romo che riescono a seguire l’azione, prima che Ben Healy riesca a chiudere in prima persona. Gli altri invece tentennano, perdendo l’attimo in un eccesso di tatticismo. Il vantaggio dei primi sale così rapidamente sopra il minuto, ma la situazione cambia di nuovo quando comincia la salita del Col D’Agnés. Davanti Romo e Jungels esauriscono il loro lavoro, con Sobrero che spara le sue ultime cartucce al servizio di Hindley prima di cedere il passo a sua volta. Subito dietro è Carapaz che si muove in solitaria per rientrare, missione che gli riuscirà a tre chilometri dalla cima, formando un quartetto sul quale prova a rientrare Johannessen, mentre tutti gli altri si arrendono e finiscono per essere ripresi dal gruppo, nuovamente scosso dal ritmo della Visma | Lease a Bike.
In cima alla salita, nel gruppo Maglia Gialla, oltre ovviamenta a Tadej Pogačar (UAE Team Emirates), restano dunque solamente Jonas Vingegaard (Team Visma | Lease A Bike), Matteo Jorgenson (Team Visma | Lease A Bike), João Almeida (UAE Team Emirates), Marc Soler (UAE Team Emirates), Adam Yates (UAE Team Emirates), Carlos Rodríguez (INEOS Grenadiers), Giulio Ciccone (Lidl-Trek), Carlos Verona (Lidl-Trek), Felix Gall (Decathlon Ag2r La Mondiale Team), Santiago Buitrago (Bahrain Victorious), Remco Evenepoel (Soudal Quick-Step), Mikel Landa (Soudal Quick-Step), Jakob Fuglsang (Israel Premier Tech) e Derek Gee (Israel Premier Tech), oltre a Martin appena ripreso, mentre poco dopo toccherà anche a Simon Yates e Ben Healy.
Sul Port de Lers, salita che segue il GPM dopo una breve discesa, al comando diventano in cinque visto che anche Johannessen riesce a rientrare. Alle spalle dei battistrada il gruppo è invece sempre controllato da Wilko Kelderman e Matteo Jorgenson, che gestiscono costantemente il ritmo, tenendo i battistrada ad un margine di 2’40”. Nella lunga discesa e nella valle in gruppo rientrano altri corridori come Marc Soler (UAE Team Emirates) e Jakob Fuglsang (Israel Premier Tech), anche lui reduce dall’azione del mattino, ma tutti questi uomini sono i primi a perdere le ruote non appena inizia la salita conclusiva del Plateau De Beille, quando Kelderman si sposta e arriva la netta accelerazione di Jorgenson.
Il vantaggio dei battistrada si scioglie sotto il torrido caldo pirenaico e a nulla valgono gli sforzi dei cinque attaccanti, il loro destino è segnato. Ultimo ad arrendersi è Carapaz, che prova anche a seguire i primi a riprenderlo, che ovviamente altri non sono che Jonas Vingegaard (Team Visma|Lease a Bike) e Tadej Pogacar (UAE Team Emirates). Quando infatti parte l’azione tanto attesa del campione in carica, l’unico a prenderne subito la ruota, senza mai tentennare, è lo sloveno, oggi in versione attendista.
Dietro di loro è ancora una volta Remco Evenepoel (Soudal – QuickStep) a spiccare, provando a non andare alla deriva. Ma se inizialmente il belga riesce a contenere il distacco, con il passare dei chilometri il gap aumenta in modo importante e a cinque chilometri dal traguardo ormai la coppia di testa ha poco meno di un minuto di margine sul corridore fiammingo. Vingegaard prova in quel momento una nuova progressione, ma la Maglia Gialla non concede neanche un centimetro, decidendo anche di rialzare dopo aver notato lo sguardo furtivo del rivale per valutare l’effetto della sua azione.
Quando parte Pogacar la corsa assume tutta un’altra dimensione perché lo scalatore scandinavo non ne ha per rispondere al suo scatto secco, né per provare una nuova progressione per rientrare del suo ritmo, come ha saputo fare tante volte in carriera. Ogni metro è così una sofferenza per lui, che deve veder scomparire all’orizzonte il rivale. Nel primo chilometro il solco che si crea è di poco inferiore ai venti secondi, salendo a 36 a tre chilometri dalla conclusione. Una progressione micidiale quella dello sloveno, che sa di poter far molto male all’avversario, non alla deriva, ma comunque in difficoltà. All’ultimo chilometro il gap tocca così i 50 secondi, con Pogacar che prosegue a pedalare con grande foga fino alla linea del traguardo, dove si impone nettamente, con un margine ormai superiore al minuto. Vingegaard arriva infatti in cima con un ritardo di 1’08”, subendo la peggior sconfitta al Tour da quando esiste la loro rivalità. Lontanissimi tutti gli altri, con Remco Evenepel terzo a 2’51”, Mikel Landa quarto a 3’54” e Joao Almeida, fra i primi a perdere contatto d inizio salita, quinto a 4’43”, davanti al compagno Adam Yates, che taglia il traguardo 4’56” dopo il suo capitano, precedendo uno degli sconfitti di giornata, Carlos Rodriguez, ottavo di giornata a 5’08”, nella scia di Santiago Buitrago.
Risultato Tappa 15 Tour de France 2024
Classifiche Tour de France 2024
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