Tirreno-Adriatico 2017, strepitoso assolo di Thomas

Reazione da campione di Geraint Thomas che vince la seconda tappa della Tirreno – Adriatico 2017. Il corridore del Team Sky riesce a dare un calcio alla sfortuna, conquistando l’arrivo di Pomarance con una splendida azione solitaria. Partito a 5 chilometri dalla conclusione, il gallese riesce a resistere al ritorno degli avversari finalizzando un gran lavoro di squadra. Secondo posto per Tom Dumoulin (Team Sunweb), partito forse troppo tardi, ma abile nel resistere al ritorno del gruppo negli ultimi metri. Completa il podio di giornata Peter Sagan (Bora – Hansgrohe) che regola il gruppo dei migliori precedendo Greg Van Avermaet (BMC) ed un pimpante Francesco Gavazzi (Androni – Sidermec), migliore degli italiani. Per il gioco dei piazzamenti, Van Avermaet si porta al comando della classifica generale.

Superato il chilometro zero parte subito la fuga con Davide Ballerini, Raffaello Bonusi (Androni – Sidermec), Mirco Maestri (Bardiani – CSF), Alan Marangoni (NIPPO – Fantini), Charles Planet (Team Novo Nordisk) e Hugo Houle (Ag2r La Mondiale). Il gruppo si disinteressa del tentativo con la BMC che si posiziona in testa a scandire un ritmo regolare. Il sestetto guadagna un massimo di 5’40”, ma la situazione resta sempre sotto il controllo del plotone che fa un po’ da elastico per poi iniziare a recuperare in maniera decisa sulle prime rampe della salita verso Volterra. 

Sono sempre gli uomini della squadra statunitense a far l’andatura e proprio loro producono lo sforzo decisivo per chiudere sui battistrada ai piedi dell’ascesa di Montecatini Val di Cecina. La situazione di gruppo compatto non dura a lungo, con altri atleti che tentano di forzare. I primi a muoversi sono Iuri Filosi (NIPPO – Fantini) e Diego Rosa (Team Sky), ma l’azione più significativa è quella di Hideto Nakane (NIPPO – Fantini) e Gianni Moscon (Team Sky). Dopo aver guadagnato una manciata di secondi, la coppia di attaccanti deve arrendersi in vista del GPM al prepotente ritorno del gruppo, condotto da Movistar e FDJ.

Mentre Caleb Ewan (ORICA – Scott) deve abbandonare la corsa per motivi di salute, in gruppo sale in cattedra la QuickStep Floors, la quale impone un ritmo forsennato nell’avvicinamento all’ascesa finale. Addirittura è Fernando Gaviria a tirare lungo il tratto più duro dell’ascesa, per poi lasciare spazio a Matteo Trentin. L’azione congiunta mette il gruppo in lunga fila indiana e anche Peter Sagan (Bora – Hansgrohe) sembra dare l’impressione di cedere.

A 5 chilometri dall’arrivo parte deciso Bob Jungels (QuickStep Floors), seguito a ruota da Geraint Thomas (Team Sky). I due guadagnano una manciata di metri e alle loro spalle si muovono anche Tim Wellens (Lotto Soudal), Greg Van Avermaet, Damiano Caruso (BMC), Vincenzo Nibali (Bahrain – Merida) e Nairo Quintana (Movistar). Una volta ricompattatisi viene meno l’accordo e il resto del gruppo, all’interno del quale è presente un Sagan improvvisamente più brillante, riesce a rientrare. La tregua dura poco e ancora Thomas decide di scattare.

I ruoli si invertono con Jungels lesto a prendere la sua ruota, assieme a Caruso e Jonathan Castroviejo (Movistar). Tra loro non c’è grande accordo e così il gallese decide di partire da solo. C’è un momento di esitazione e rapidamente si crea un gap difficilmente colmabile, anche perché tra i tre inseguitori non c’è grande accordo. Questo favorisce il ritorno del grosso del gruppo, ma in vista della flame rouge il vantaggio del battistrada supera i 20 secondi.

Vedendo che nessuno è in grado di organizzare un inseguimento, Tom Dumoulin (Team Sunweb) prova a mettersi in proprio, ma la sua azione tardiva è sufficiente solo per garantirsi la piazza d’onore. Malgrado qualche difficoltà nel finale, Geraint Thomas può festeggiare una vittoria importantissima che rappresenta un calcio alla sfortuna dopo la disastrosa cronosquadre di ieri. 

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