Parigi-Nizza 2023, dimostrazione di forza di Tadej Pogacar! Battuto David Gaudu, Jonas Vingegaard cede 43″

Colpo doppio di Tadej Pogacar nella quarta tappa della Parigi-Nizza 2023. Il fenomeno sloveno si è imposto a La Loge des Gardes, primo arrivo in salita della corsa transalpina, regolando allo sprint David Gaudu (Groupama-FDJ) e andando a prendersi la Maglia Gialla di leader con 10″ di vantaggio sullo stesso scalatore francese. Il corridore della UAE Team Emirates ha allungato a poco più di due chilometri dal traguardo, andando a riprendere Gaudu (che aveva attaccato a 3500 metri dalla conclusione) e staccando tutti gli avversari di classifica, primo tra tutti Jonas Vingegaard (Jumbo-Visma), che nell’ultimo chilometro ha ceduto terreno concludendo a 43″ dal rivale e venendo superato sul traguardo anche da Gino Mäder (Bahrain Victorious), Aurélien Paret-Peintre (AG2R Citroën) e Kévin Vauquelin (Team Arkéa Samsic).

Il video dell’arrivo

Il racconto della corsa

Ci vogliono circa 25 chilometri prima che un tentativo di fuga riesca a prendere corpo: a dare il là all’attacco è Maurice Ballerstedt (Alpecin-Deceuninck), al quale si accoda subito Lilian Calmejane (Intermarché-Circus-Wanty). Alle loro spalle si muove anche Anders Skaarseth (Uno-X Pro Cycling Team), imitato poco dopo da un terzetto composto da Pascal Eenkhoorn (Lotto Dstny), Lawrence Warbasse (AG2R Citroën) e Hugo Houle (Israel-Premier Tech) e, poco dopo, dal compagno di squadra Jonas Gregaard. Mentre il plotone decide di rallentare, concedendo una trentina di secondi di margine, davanti i vari tentativi si ricompattano, andando così a formare un drappello di sette corridori al comando.

Il vantaggio di questi uomini sale a 2’15” al termine della prima ora di gara, arrivando a toccare i 4’40” nonostante il lavoro in gruppo della squadra della Maglia Gialla Magnus Cort, la EF Education-EasyPost. A poco più di 100 chilometri dall’arrivo, in un tratto esposto al vento, è però la UAE Team Emirates a portarsi davanti in blocco assieme a Groupama-FDJ e Ineos Grenadiers. L’accelerazione di queste squadre spezza in due il plotone, facendo inoltre calare a 3’50” il margine dei fuggitivi, ma poco dopo la situazione torna tranquilla, con il gruppo che si ricompatta e che torna a concedere spazio ai battistrada. Un nuovo cambio di ritmo si verifica però ai -85 dalla conclusione, con ancora il vento e i corridori della Groupama-FDJ come protagonisti.

Questa volta, il gruppo si spezza in cinque tronconi, il primo dei quali comprendente tre uomini della formazione transalpina, quattro della Jumbo-Visma, Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) e il leader Cort. La seconda parte, però, poco dopo si riporta sulla prima, e anche gli ultimi tre tronconi si ricompattano, con un distacco di soli 20″ dai corridori davanti a loro, che decidono di rallentare. Nel giro di poco, quindi, il plotone torna compatto e tranquillo, concedendo nuovamente 4’40” ai sette attaccanti dopo essersi avvicinato a 4′ nel tratto precedente. Nei dieci chilometri seguenti, è la EF Education-EasyPost a tornare a condurre il gruppo, che approccia il primo GPM di giornata, la Côte du Vernet, con un distacco di 3’15”.

Appena iniziata la salita, è la Ineos Grenadiers ad aumentare il ritmo, con diversi corridori (soprattutto velocisti) a perdere contatto. Davanti, invece, è Ballerstedt a cedere in vista del GPM, conquistato da Gregaard, con il tedesco che viene rapidamente riassorbito da un gruppo che ha ormai decisamente cambiato passo grazie agli uomini della UAE Team Emirates. Il lavoro della formazione emiratina permette agli inseguitori di iniziare il GPM successivo, la Côte de Cheval Rigon, con 2’40” di ritardo da Eenkhoorn, che nella discesa precedente aveva leggermente allungato sui compagni d’avventura. I fuggitivi tornano compatti appena iniziata la salita, che vede nuovamente Gregaard conquistare i punti del GPM e vede il gruppo rosicchiare un altro minuto, scollinando a 1’40” dai battistrada.

Dopo una breve discesa, la strada torna nuovamente a salire verso il traguardo volante del Col du Beaulouis, con Calmejane ad accelerare per staccare i compagni di fuga. Assieme al transalpino resta il solo Skaarseth, mentre gli altri attaccanti vengono pian piano riassorbiti da un plotone sempre più vicino e sempre più assottigliato. Il ricongiungimento con i due fuggitivi superstiti avviene proprio allo sprint intermedio, dove Michael Matthews (Team Jayco-AlUla) allunga per portare via gli abbuoni a Pogacar, che si deve accontentare del terzo posto (e di 2″ di abbuono) perché anche Skaarseth riesce a transitare poco prima dello sloveno. Sia Matthews che Pogacar si rialzano dopo lo sprint, e a quel punto, condotto dalla Ineos Grenadiers, quel che resta del gruppo si dirige a tutta velocità verso la salita finale.

A prendere il comando delle operazioni appena iniziati i 6,4 chilometri di La Loge des Gardes sono però nuovamente gli UAE con Felix Großschartner, il cui ritmo fa perdere contatto a diversi corridori, compresi la Maglia Gialla Cort, Maximilian Schachmann (Bora-hansgrohe), Neilson Powless (EF Education-EasyPost) e Jack Haig (Bahrain Victorious). Con un gruppo di testa formato ormai da 20 unità, è Jonas Vingegaard (Jumbo-Visma) il primo a dare fuoco alle polveri a 4000 metri dalla conclusione; subito risponde Pogacar, e i due sembrano poter già fare il vuoto su tutti gli altri, ma lo sloveno decide di non collaborare e di non dare cambi al rivale. I due, quindi, rallentano e vengono ripresi dagli inseguitori, dai quali subito allunga David Gaudu (Groupama-FDJ); nessuno replica al transalpino, che velocemente arriva a guadagnare più di 15″ sul drappello alle sue spalle.

A quel punto, con ancora poco più di due chilometri da percorrere, è Pogacar a muoversi in prima persona con un’accelerazione bruciante, che coglie di sorpresa anche Vingegaard. Il danese si muove con un attimo di ritardo ma sembra comunque potersi riportare sullo sloveno, distante pochi metri; Pogacar, però, riesce pian piano riesce ad aumentare il gap, andando nel frattempo a riprendere Gaudu, che da quel momento si mette a ruota dello scatenato corridore della UAE Team Emirates. La pedalata di Vingegaard, invece, si appesantisce, con il vincitore dell’ultimo Tour de France che viene raggiunto da un pimpante Gino Mäder (Bahrain Victorious) poco prima della flamme rouge, che il duo al comando supera con una ventina di secondi di vantaggio.

Sempre con Pogacar in prima posizione, si arriva così agli ultimi 250 metri e allo sprint finale: il 24enne aumenta ulteriormente l’andatura, ma Gaudu prova ad accelerare a sua volta, affiancando anche per pochi metri lo sloveno, che però dà una nuova sgasata e lascia sul posto lo scalatore transalpino. Pogacar va così a cogliere la prima vittoria di tappa alla Parigi-Nizza, suo sesto successo stagionale, andando anche a vestire la Maglia Gialla di leader davanti a un comunque ottimo Gaudu. Vingegaard, invece, viene staccato da Mäder e conclude con 43″ di ritardo dal rivale, venendo superato nel finale anche da altri corridori e concludendo poco davanti agli altri uomini di classifica.

Risultato Tappa 4 Parigi-Nizza 2023

Classifica Generale Parigi-Nizza 2023

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